mercoledì 12 febbraio 2014
"Cronica de una infancia recuperada", Agostino Spataro (Spanish Edition)
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Cronica de una infancia recuperada (Spanish Edition) [Kindle Edition]
Agostino Spataro (Author)
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Book Description
Publication Date: February 10, 2014
Este libro habla de una historia intensa, real con enel centro Monica y sus dos mundos: el que dejo en Bucarest y el que encontrò en Sicilia.
Hija mental de una vision fugaz que pronto se transformò en una luz enceguecedora, Monica es la protagonista de esta "cronica" mas que humana que cambiò nuestras vidas.
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martedì 11 febbraio 2014
GOVERNO-MONTI: PRIMA INVOCATO OGGI ESECRATO. NAPOLITANO IL VERO OBIETTIVO?
Siamo alle solite. I cd "poteri forti" (che esistono e fanno i cazzi loro in Italia e altrove), ieri hanno invocato, implorato il Presidente della Repubblica per dar vita a un governo "tecnico" pilotato da Mario Monti, oggi, che, forse, Napolitano non è più adeguato alla bisogna, lo gettano in pasto alle murene ossia ad alcuni personaggi equivoci e giornalisti compiacenti. Per altro, fino a quando c'era la mina vagante dell'impeachment richiesto da Grillo si poteva profittarne per offrire la figura del Presidente come "capro espiatorio" sul quale scaricare tutte le nefandezze, gli errori, gli scandalosi profitti di una classe imprenditoriale (oltre che di quella politica)maldestra, inadeguata rispetto alle trasformazioni da essa stessa volute sul terreno finanziario ed economico.
Per altro la polemica è incentrata sul "prima, sul quanto prima" Napolitano abbia iniziato i contatti con il prof. Monti per poi incaricarlo di formare il governo. Ma il problema è veramente questo?
A me pare la scoperta dell'acqua calda, poichè tali "rivelazioni" erano note già a luglio del 2011!
Ora, qui, nessuno vuole sminuire, coprire le eventuali responsabilità politiche di Napolitano. Ma a ciascuno le sue!
Questi signori non possono, davvero trarsi fuori, cambiando le carte in tavola: da corresponsabili ad accusatori.
Se avessero avuto a cuore le sorti del Paese, invece di plaudire (come tutti fecero), avrebbero dovuto porre (prima del varo del governo eno due anni e mezzo dopo!)la questione vera, di sostanza e di leggittimità politica ossia se era/o meno opportuno, utile e, soprattutto, costituzionalmente corretto varare il governo "tecnico" di Monti.
In ogni caso,-come scrivemmo- la crisi andava affrontata dai partiti in Parlamento e in questo gestita. Solo se non si fossero trovate soluzioni politiche appropriate, il presidente della Repubblica avrebbe potuto/dovuto sciogliere le Camere e andare a elezioni anticipate.
Invece, tutti a gridare, a scrivere, viva Monti il "salvatore", e il suo mentore, ecc. ecc.
Modestissimamente, da comune cittadino italiano, ho tentato di far riflettere qualcuno scrivendo, giorni prima (non quasi tre anni dopo come gli attuali censori folgorati sulla via della Svizzera)il sottostante articolo pubblicato in diversi siti web, giacchè a noi è precluso l'accesso alla carta stampata, almeno per questi temi. Ma non ci scoraggiamo. Finchè c'è web c'è...speranza. (Agostino Spataro)
"Per queste e altre ragioni, l’operazione-Monti potrebbe essere percepita come un altro colpo di mano dei cosiddetti “poteri forti finanziari” italiani e, soprattutto, internazionali per impadronirsi, senza elezioni democratiche, del governo dell’Italia e demolire quel che resta dello stato sociale e del patrimonio pubblico del popolo italiano.
È vero in Italia i problemi ci sono, e sono gravi, ma è altrettanto vero che il nostro Paese, da un certo tempo, è oggetto di un attacco spudorato, pianificato e sapientemente scandito (in sintonia con gli eventi politici) di potenti gruppi di speculatori finanziari internazionali...
Diverse sono le forze extraparlamentari concorrenti a tale disegno, interne e internazionali.
Per quanto riguarda l’Italia, il principale centro di raccolta e di polarizzazione politica sembra essere la consorteria militante sotto i vessilli di Aspen Institute Italia, derivazione di una potente e ramificata associazione straniera con sede a Washington. Tanto per non perdere l’orientamento. Non è una società d’incappucciati, ma qualche preoccupazione l’avrebbe dovuto destare. È, infatti, un club elitario, bipartisan dove sono iscritti esponenti dei più grandi partiti italiani, dirigenti e manager di grandi aziende, di banche e di società editoriali. Tutti insieme. Appassionatamente! Per fare che cosa?
Un’anomala trasversalità che si esprime già nell’ufficio di presidenza così composto: presidente Giulio Tremonti, ministro del tesoro di Berlusconi; vice- presidenti; Jonh Elkann, presidente della Fiat, e l’on. Enrico Letta vice segretario del Partito democratico.
I principali protagonisti dell’attuale crisi politica, che dovrebbe portare Mario Monti dall’esecutivo Aspen alla Presidenza del consiglio dei ministri, sono quasi tutti suoi colleghi del Comitato Esecutivo di Aspen Institute Italia o loro stretti parenti. Qualcuno è provvisoriamente in “sonno”.
Ma ecco l'articolo integrale:
http://www.ilportaledelsud.org/spataro_agostino_35.htm
Articolo collegato:
http://nuovediscussioni.blogspot.it/2011/11/con-monti-il-vaticano-entra.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+NuoveDiscussioni+%28Nuove+Discussioni%29
lunedì 10 febbraio 2014
mercoledì 5 febbraio 2014
PALERMO, SE CROLLASSE PALAZZO MAZZARINO...
La prima foto riproduce il crollo, avvenuto il 5/2, di un'ala del palazzo Monti in piazza Garraffello alla Vucciria di Palermo; la seconda la facciata del palazzo attribuito alla famiglia Mazzarino, posto di fronte a quello crollato nella stessa piazza. Più volte, insieme a pochi altri, abbiamo pubblicamente segnalato il pericolo che corre questo importante edificio storico nel quale è nato e vissuto il padre del cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, primo ministro di Francia sotto Luigi XIV e uno dei più grandi statisti europei del '600.
Il Crollo del palazzo Monti suona come un campanello di allarme per il Mazzarino e per gli altri monumenti ed edifici storici del quartiere.
Se dovesse crollare il palazzo Mazzarino sarebbe una colpa imperdonabile per chi avrebbe dovuto provvedere al recupero e non ha provveduto. E qui mi fermo sperando che, dopo questo nuovo, minaccioso avvertimemnto, s'intervenga con rapidità e con efficacia. Chi lo desidera, può leggere il sottostante articolo, pubblicato in "La Repubblica" del 24 giugno 2010, nel quale ho cercato di tratteggiare la figura e l'opera del Cardinale Giulio Mazzarino(a.s.)
l’Espresso
Network
Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale. Archivio
INDAGINE SUL CARDINALE
di Agostino Spataro
Nelle vene di Luigi XIV scorreva sangue siciliano? L' interrogativo è tornata d' attualità dopo la pubblicazione del libro "Il mistero Mazzarino" (edizioni NovaGraph, 360 pagine, 25 euro) scritto dal docente Giuseppe Ferreri, di cui questo giornale si è già occupato. Abbiamo svolto successivamente una piccola indagine su questo enigma storico siculo-francese e abbiamo trovato alcuni indizi che confermerebbero l' ipotesi che il re Sole potrebbe essere stato il frutto della relazione fra la regina Anna d' Austria, moglie del re Luigi XIII, e il cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, geniale primo ministro di Francia (dal 1643 al 1661), figlio della nobildonna romana Ortensia Bufalini e del palermitano Pietro, discendente da una nobile casata originaria di Mazzarino (Caltanissetta). Sulla sicilianità di Pietro non ci sono più dubbi: egli, infatti, nacque a Palermo (nel 1576?) e qui visse nel palazzo di famiglia, i cui resti fatiscenti si possono ancora vedere, fra cumuli d' immondizia in piazza Garraffello, alla Vucciria, fino a quando non si trasferì a Roma per lavoro. Anche su quella del Cardinale, suo figlio, vi sono riscontri chiari nella memorialistica storicae perfino nelle famigerate "mazarinades" che i suoi avversari fecero circolare in Francia durante le guerre della Fronda secondo cui Mazzarino era «il facchino siciliano»; mentre per il principe Condé, suo potentissimo nemico, era «il furfante di Sicilia». Lo stesso Louis Saint-Simon, figlio di Claude il "favorito" che Luigi XIII licenziò con la grave accusa «di andare a donne», mise in dubbio la nobiltà dei natali del cardinale, ma non la sua origine siciliana: «i Mazarino erano della Sicilia, del Val di Mazara...». Ma torniamo alla domanda iniziale alla quale nessuno può rispondere con certezza. Anche la ristretta cerchia di coloro che potevano conoscere le circostanze del probabile concepimento extraconiugale di Luigi XIV non avrebbero potuto ammetterlo né tantomeno dichiararlo in pubblico. In mancanza di prove certe, si può solo procedere per deduzione, partendo dai diversi pareri e dalle memorie che, in generale, propendono per una risposta affermativa. Oltre la complicità politica, fra il cardinale e la regina ci fu una bellissima storia d' amore, ricca di sentimenti e di ardenti passioni, recentemente illustrata anche da un avvincente film della tv francese. Ne fanno anche fede le undici lettere cifrate, decriptate e pubblicate da Ravenel. In una (datata 11 maggio 1651), il cardinale, rispondendo alla regina che lo aveva rassicurato sulla buona salute del piccolo re, scrive «Tutto quel che mi dite del Confidente (Luigi XIV ndr) mi entusiasma e credo fermamente che sarà la nostra consolazione». Lo storico nota che «ne parla come si parla di un figlio dal quale molto si aspettano i genitori».) Per il bene del re e della Francia, Mazzarino gli negherà la mano di sua nipote Maria Mancini, anche quando - come scrive Bussy-Rabutin - «Luigi XIV, si gettò ai suoi piedi e lo pregò in lacrime chiamandolo "papà"». Una storia complessa, intrecciata di segreti e dolci intimità, che rileviamo solo per necessità d' indagine giacché la vita privata dei suoi protagonisti ha molto influenzato quella pubblica. Oltre i sentimenti, infatti, entrano in ballo la politica e la ragion di stato, poiché la mancanza di un successore di Luigi XIII poteva compromettere il futuro della dinastia regnante e gli assetti di potere in Europa. E, dopo due decadi d' infruttuoso matrimonio, il Delfino non c' era ancora e si disperava che potesse arrivare per la legittima via coniugale. Ufficialmente, il concepimento del re Sole avvenne in una notte buia e tempestosa del dicembre 1637, quando la regina lasciò improvvisamente la sua residenza e si recò al Louvre decisa a incontrare, a letto, il legittimo consorte. Al bambino, che vide la luce il 5 settembre 1638 (dopo 23 anni di separazione di fatto), furono imposti i nomi di Luigi XIV e Diodato. Quel riavvicinamento improvviso parve "strano" all' entourage della Corte. Forse, Anna cercò quell' incontro per legittimare un inconfessabile rapporto. Guitaut, il capitano delle guardie,- annota il Roca- «ne trasse la conclusione, un po' azzardata, che Luigi XIV e il fratello Filippo d' Anjou fossero, forse, figli di Mazzarino che era a Parigi e conosceva da tempo Anna d' Austria». La relazione fra la regina e il cardinale ebbe inizio nel 1634 anno del suo trionfale arrivo a Parigi quale nunzio apostolico straordinario. In realtà, era stato Richelieu a farlo venire in Francia per farne il suo principale collaboratore in politica estera. «A Parigi, Mazzarino stupisce la corte per il suo fasto - scrive Auguste Bailly - Egli era bello come sua madre». Madame de Motteville, che non l' amava affatto, ammette «ch' era impossibile non lasciarsi incantare dalla sua dolcezza»; addirittura, Bussy-Rabutin riconosce che «era l' uomo più ben fatto del mondo». Perciò, Anna d' Austria «delusa da suo marito, non avendo conosciuto l' amore, non poteva restare insensibile allo charme di questo seducente italiano che frequentava assiduamente la corte...». Sulla "delusione" della regina pesano diversi fattori fra cui le tendenze omosessuali, più o meno palesi, di Luigi XIII° suo consorte. Su questo scabroso aspetto della vita intima del re esiste una vasta letteratura che va dalle relazioni di alcuni ambasciatori alle memorie di diversi "favoriti". «La corrispondenza del Nunzio è deliziosa - nota Robiquet - Ci fa sapere che Luynes (Charles, maestro falconiere e primo amante del giovane re, ndr) cerca d' indurre il re ad amare la regina e fa IL QUADRO "Il Cardinale Mazzarino morente" opera di Paul Delaroche del 1830 di tutto per persuaderlo a dormire con lei. Dormire!!!». Nell' aprile del 1618 (tre anni dopo il matrimonio), padre Arnaux tornò alla carica... ma agli inviti del suo confessore il re oppose una disperata resistenza. Il nunzio scrisse a Roma, sconsolato, che «il sovrano ha troppo pudore e non sente desiderio per nessuna donna, chiunque essa sia». Richelieu, che conosceva nei minimi dettagli i freddi rapporti della regale coppia, dopo aver tentato (invano) di conquistare il cuore di Anna d' Austria, fece di tutto per favorire la relazione col giovane nunzio romano che - ricorda Tallement - presentò alla Regina con le seguenti parole: «Signora, l' amerete molto; assomiglia a Buckingam». Si riferiva, maliziosamente, al primo ministro inglese col quale Anna aveva avuto, anni prima, un' avventurosa relazione sulla quale si diffonde anche A. Dumas nel suo "I tre moschettieri". Ben presto il galante diplomatico italiano farà colpo nel cuore della regina la quale dopo la morte del marito lo sposerà - assicura la principessa d' Orleans - con una cerimonia segreta, ma in regola con i sacramenti, poiché Mazzarino, pur essendo cardinale, non aveva preso i voti sacerdotali. Questi ed altri argomenti rafforzano l' ipotesi della paternità del cardinale anche - se come detto - non possono affermarla con certezza. A questo punto non resta che una strada per accertare la verità biologica, che noi in questa sede proponiamo: la prova del Dna.
AGOSTINO SPATARO
24 giugno 2010 10 sez. PALERMO
martedì 4 febbraio 2014
FERMARE LA MACCHINA DEL FANGO E RAGIONARE
di Agostino Spataro
L’Italia sta vivendo una fase incerta, oscura a causa della crisi economica, ma anche di un metodo barbaro e ricattatorio di fare politica. Gli ultimi giorni, fra incidenti alla Camera e invettive sui blog, giornali e tv, sono stati davvero incredibili, preoccupanti.
Forse, è questa la prima volta in cui non si riesce a capire dove si voglia andare a parare.
Se qualcun ritiene di saperlo, per favore ci illumini.
Ma perché siamo a questo punto? Certo, grandi sono le responsabilità della “politica”, genericamente intesa. Tuttavia, tanto disastro non poteva essere provocato dalla sola “politica”. Dietro le quinte, agiscono altri poteri, molto più influenti dei “politici” che, in ogni caso, sarebbe il caso d’identificare con nomi e cognomi.
Giacché, con questo genericismo d’accatto (“politica”, “politici”), coniato e divulgato dai media, si sta facendo, intenzionalmente, confusione, tanta confusione, per consentire ai padroni delle testate, al riparo dei loro consigli di amministrazione, di realizzare lucri scandalosi.
Il problema dell’adeguatezza del ceto politico esiste fin dal crollo (pilotato?) della cd “prima Repubblica” e ancora non è stato risolto. E non poteva esserlo poiché i subentranti della “seconda” non erano/non sono espressione di un reale processo di cambiamento, ma solo figure di seconda e terza file del parterre della “prima”.
La situazione si è ulteriormente aggravata con l’approvazione, nel 2005 ossia alla vigilia della campagna elettorale, del “porcellum” che consente a una diecina di capipartito e di capicorrente di nominare, di fatto, i deputati e i senatori ossia il Parlamento al quale la Costituzione affida la tutela della sovranità popolare e della dignità morale della nazione;
Questa ineffabile "diecina" ha sottratto ai cittadini elettori il diritto, costituzionale, di scegliere, col voto di preferenza (uno solo e numerico per evitare compravendite di voti) il proprio rappresentante.
Una legge “porcata” che si vorrebbe addebitare al solo rubicondo ex ministro leghista Calderoli. Gli altri ne hanno preso le distanze anche se l’hanno usata ed abusata a tutto spiano.
Una legge, dunque, da modificare radicalmente come impone la sentenza della Corte costituzionale?
Parrebbe proprio di no. A giudicare dalla proposta di riforma Renzi - Berlusconi si va dritti alla riconferma del “porcellum”, con qualche aggravante.
Insomma, siamo davanti a un groviglio di cose malfatte, d’intrecci d’interessi, anche personali, inconfessabili, di pressioni indebite, interne e internazionali, di prevaricazione dei corretti rapporto fra politica, istituzioni e cittadini, di un imbarbarimento del sistema delle relazioni politiche e sociali, di governi ondivaghi, in attesa dell'imbeccata che sembrano, quasi, eterodiretti.
Per queste ed altre ragioni, la situazione rischia di avvitarsi su stessa e degenerare in un preoccupante imbarbarimento della vita politica e itituzionale.
Crescono soltanto la disoccupazione, le tasse, il debito, l’evasione fiscale, l’odio e le cattive maniere.
E’ venuto il tempo di fermare questo andazzo, questa colossale macchina del fango e ragionare, per vedere, insieme e nelle forme possibili, che cosa c’è da fare per invertire la tendenza e rilanciare l'economia.
L’Italia è un grande paese, quasi una civiltà a se stante; il popolo italiano, specie nei passaggi più drammatici della storia repubblicana, ha dimostrato di essere degno e all’altezza di tale grandezza.
Di crisi ne abbiamo avute tante. Per tutte ricordo quella terribile della metà degli anni ’70 caratterizzata da una drammatica decadenza del tessuto industriale che s’intrecciava con i disegni di un terrorismo eversivo (di vario colore) che scossero gli assetti fondamentali del potere democratico, la base stessa della democrazia. La superammo con l’apporto di tutti, con le lotte dei lavoratori, degli studenti, degli artisti, con buone leggi fatte in Parlamento e non con le urla e le offese indecenti, le minacce e gli infingimenti che vediamo in questi giorni in tv.
Furono quelli gli anni più critici della tanto biasimata “prima Repubblica” che - bisogna ricordarlo- riuscì a trasformare l’Italia da paese arretrato e devastato dalla guerra fascista a settima potenza economica del Pianeta. Tutto ciò non avvenne per miracolo, ma sulla base di una sana intesa politica generale, di fatto, fra le forze di maggioranza e d’opposizione di sinistra.
Nell’ultimo ventennio, la cd “seconda Repubblica” ha solo dilapidato il patrimonio ereditato, ha intaccato molte conquiste sociali dei lavoratori, ha accresciuto il debito pubblico frutto, amaro, della corsa clientelare concorrenziale scatenata, negli anni ‘80, da Dc e Psi.
Se così stanno le cose- come pare- è necessario fermare questa folle corsa verso l’abisso.
Ai partiti (no ai singoli leader), alle forse sociali, ai governi dobbiamo chiedere d’indicare la via (i programmi signori non i pugni, le urla!) per uscire dalla crisi rinnovati, con più equità sociale e più diritti, più servizi e più occupazione per tutti.
Poiché è, sommamente, ingiusto continuare a chiedere sacrifici ai ceti medio-bassi a tutto vantaggio di un gruppo di affaristi che si stanno impadronendo della ricchezza della nazione.
Le ricette? Ognuno presenti la propria, se ce l’ha. Altrimenti, lasci libero il campo a forze veramente nuove, non solo in senso anagrafico, capaci d’innovare e di progettare un nuovo futuro.
Agostino Spataro
5 febbraio 2014.
lunedì 3 febbraio 2014
L' UMANITA' DEL PARTITO
In questo momento oscuro che vive l'Italia, a causa della crisi economica, ma anche di un metodo barbarico e ricattatorio di fare politica, mi sembra il caso di ricordare che c'era un tempo, non molto remoto, in cui,nonostante le difficoltà, le asprezze, gli opportunismi e anche un pò di tangenti, la vita politica si fondava su un sistema di valori, democratici e antifascisti, condivisi e non revocabili. Quella politica (oggi spregiativamente etichettata come "prima Repubblica") trasformò l'Italia da paese arretrato e distrutto dalla guerra a settima potenza economica mondiale. All'interno del PCI, era abbastanza forte il valore dell'umanitarismo, inteso come fraternità, solidarietà, uguaglianza fra compagni.
Un sentimento, oggi, quasi del tutto scomparso. L'umanità del Partito era il risultato di una coralità di sensibilità e di comportamenti che specie alla base sentivi più vibranti ed autentici. Milioni di compagne e di compagni, un solo, grande ideale:realizzare una società a misura dell'uomo e non del profitto. La lista sarebbe interminabile. Per tutti, ricordo Vincenzo Terrana, medico pediatra, al quale ho dedicato un brano di questa edizione spagnola del mio "MONICA- Historia de una enfancia recuperada" ,in corso di stampa. Fraterni saluti.(Agostino Spataro)
"Vincenzo Terrana o dell’umanità del Partito
Fin dal suo arrivo, la salute di Monica è stata seguita dal dottor Vincenzo Terrana, primario pediatra dell’ospedale di Agrigento e nobilissimo compagno originario di Grotte.
Uomo generoso e sapiente, grande medico, con una esperienza vasta e un’umanità infinita.
Per altro, la sua generosità ci crea un qualche imbarazzo, giacché continua a non volere pagato il meritato onorario.
Più che per me- dice - lo fa per la bambina. Credo sia sincero.
Soprattutto nella prima fase, ci è stato di grande aiuto per curare le conseguenze evidenti della malnutrizione e gli scompensi psicologici e affettivi della bambina.
Ora che l’ha portata nella “norma”, continua a seguirla perché desidera che diventi una “bella signorina”.
Quando si dice un “compagno”! Ogni volta che pronunciamo questa parola bisognerebbe soppesarla e non attribuirla gratuitamente a chicchessia, giacché con essa evochiamo un vincolo ideale, universale più forte dell’amicizia, della stessa parentela.
Compagno è anche il suggello, la sintesi più alta dell’umanità del partito.
E’ qualcosa di più della “fraternité” coniata durante la rivoluzione francese, la madre delle Rivoluzioni moderne.
Il Pci è grande e potente perché è stato ben guidato da personalità del calibro di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, ma soprattutto perché ha avuto, ha, nelle sue file milioni di lavoratori, di intellettuali, di compagne e compagni fedeli e generosi come Terrana.
Senza di loro cosa saremmo noi, tutti noi, che sembriamo predestinati al comando?
L’umanità del partito, l’umanità tout court!
Valori che altri ci invidiano. Qualcuno si potrà meravigliare, ma per questa umanità abbiamo sognato e lottato, anche nei momenti di maggiore asprezza. Sul nostro cammino avremo compiuto errori, forse ci saremo un po’ illusi, ma questa umanità è stata sempre il fine ultimo della nostra meta.
Alcuni, magari, avranno deviato per la facile via “dell’anti-utopia” o del “realismo opportunista”, ma questa è devianza, per l’appunto, è l’eccezione non la regola."
"Vincenzo Terrana o de la humanidad del Partido
Desde su llegada, la salud de Mónica fue atendida por el doctor Vincenzo Terrana, primario pediatra del hospital de Agrigento y nobilísimo compañero originario de Grotte.
Hombre generoso y sabio, gran médico, con una vasta experiencia y una humanidad infinita.
Sin embargo, su generosidad nos crea algún problema, ya que continúa a no querer recibir ningún pago de parte nuestra.
Más que para mí – dice – lo hace por la niña. Y creo que sea sincero.
Sobretodo en la primera etapa, que nos fue de gran ayuda para curar las consecuencias evidentes de la mal nutrición y los síntomas psicológicos y afectivos de Mónica.
Ahora que la “normalizó”, sigue atendiéndola porque desea que se convierta en una “linda señorita”.
Cuando se dice “compañero”, cada vez que pronunciamos esta palabra, haría falta evaluarla y no atribuirla gratuitamente a cualquiera, ya que con ella evocamos un vínculo ideal, universal, más fuerte que la amistad y que los mismos lazos familiares.
Compañero es lo máximo, la síntesis más alta de la humanidad del partido.
Es algo más que la “fraternité” acuñada durante la revolución francesa, la madre de las revoluciones modernas.
El PCI es grande y potente porque fue bien conducido por personalidades de la talla de Gramsci, Togliatti y Berlinguer; pero sobretodo porque tuvo, y tiene en sus filas a millones de trabajadores, intelectuales, y compañeros y compañeras fieles y generosos como Terrana.
Sin ellos ¿qué seríamos nosotros, todos nosotros, que parecemos destinados al comando?
La humanidad del partido, la humanidad en todo sentido. Valores que otros nos envidian. Alguno se podrá maravillar, pero para esta humanidad soñamos y luchamos, aún en los momentos de mayor aspereza. En nuestro camino cometimos errores, tal vez nos ilusionamos un poco, pero esta humanidad fue siempre el fin de nuestra meta.
Alguno, quizás, habrá desviado por la fácil vía de la “anti-utopía” o del “realismo oportunista”, pero esto es otra cosa, justamente, es la excepción y no la regla
domenica 2 febbraio 2014
"MEDITERRANEO, L'UTOPIA POSSIBILE" in Mondadori.it
"MEDITERRANEO, L'UTOPIA POSSIBILE" in Mondadori.it
inMondadori.it homepage » libri » Università e professioni » Politica e Società » Ideologie e Teorie politiche 1 / 1 Mediterraneo.
"L'utopia possibile" by Agostino Spataro pubblicato da Ila Palma Prezzo: 14,46 € mondadori card 145 punti Mondadori Card
Descrizione
"Dopo mezzo secolo di silenzio, oggi si fa un gran parlare di Mediterraneo. Si assiste ad un fiorire d'iniziative, talune perfino improvvisate e perciò un po' sospette. Tuttavia, sembra essersi diffusa la consapevolezza che qui si gioca una partita decisiva per la pace, la sicurezza e il progresso dei popoli delle tre rive. Questo Mediterraneo negato, aborrito, sacrificato sugli altari degli interessi strategici di potenze egemoniche esterne, oggi ritorna di attualità e figura ai primi posti dell'agenda delle cancellerie. Con la conferenza intergovernativa di Barcellona, si è aperta una fase nuova per il sistema delle relazioni euro-mediterranee che potrebbe rendere possibile, nel prossimo secolo, la trasformazione del Mediterraneo da area segnata da gravi conflitti e da forti divari economici e politici a nuovo polo dello sviluppo mondiale. Si è accesa la speranza che il Mediterraneo - come auspica Yasser Arafat nella presentazione di questo libro - "dove l'uomo diede prova del più grande genio creativo, ritorni ad essere centro di attrazione e luogo di dialogo e di scambio". Agostino Spataro propone di cogliere tutte le opportunità scaturite da Barcellona e di guardare oltre, verso la costruzione di una comunità di tutti i popoli mediterranei, aperta all'Europa e al mondo, ma centrata sulla straordinaria ricchezza e varietà di identità storiche e culturali, che esalti ed aggreghi tutte le risorse, umane e materiali, per ricostruire una nuova circolarità economica e culturale mediterranea."
Generi Politica e Società » Ideologie e Teorie politiche » Scienza e teoria politica Editore Ila Palma Formato Brossura Pubblicato 24/01/1999 Pagine 192 Lingua Italiano ISBN-13 9788877049919 Libri dello stesso genere La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili -15% 18,00 € 15,30 € Gian Antonio Stella , Sergio Rizzo Libri La deriva. Perché l'Italia rischia il naufragio -15% 19,50 € 16,58 € Sergio Rizzo , Gian Antonio Stella Libri Intoccabili -15% 10,90 € 9,27 € Saverio Lodato , Marco Travaglio Libri Il sangue dei vinti. Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile -30% 11,90 € 8,33 € Giampaolo Pansa Libri Poteri forti -15% 10,90 € 9,27 € Ferruccio Pinotti Libri Sudditi. Manifesto contro la democrazia -15% 9,00 € 7,65 € Massimo Fini Libri Il secolo cinese. Storie di uomini, città e denaro dalla fabbrica del mondo -15% 15,00 € 12,75 € Federico Rampini Libri L'ombra del potere -15% 19,00 € 16,15 € David Lane Libri Bananas. Un anno di cronache tragicomiche dallo stato semilibero di Berlusconia -30% 10,50 € 7,35 € Marco Travaglio Libri La democrazia in trenta lezioni -50% 12,00 € 6,00 € Giovanni Sartori Libri Senti chi parla. Viaggio nell'Italia che predica bene e razzola male -50% 17,50 € 8,75 € Senti chi parla. Viaggio nell'Italia che... Mario Giordano Libri La Russia di Putin -30% 20,00 € 14,00 € Anna Politkovskaja Libri La democrazia in America -30% 11,90 € 8,33 € Alexis De Tocqueville Libri Uliwood party. Figure e figurine, figuri e figuracce del primo anno di centro-sinistra(-destra) -15% 17,00 € 14,45 € Uliwood party. Figure e figurine, figuri... Marco Travaglio Libri Parole che contano. Da amicizia a volontà, piccolo dizionario politico-filosofico -50% 8,80 € 4,40 € Parole che contano. Da amicizia a volontà,... Ermanno Bencivenga Libri inMondadori.it Copyright 2001-2014 Mondadori Direct S.p.A. | divisione online Informazioni societarie: Mondadori Direct S.p.A. | divisione online Società con unico azionista soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. | Capitale Sociale: Euro 2.700.000 i.v. P. IVA 11022370156 | Cod. fisc. e Reg. Imprese Milano 00212560239 | REA Milano: 1428290 Tutti i dettagli su chi siamo CHI SIAMO inMondadori e il Gruppo Mondadori Negozi e librerie inMondadori I siti del Gruppo Mondadori La nostra offerta Ufficio Stampa Lavora con noi GARANZIE PER TE Tutela della privacy Condizioni di vendita Diritto di reso Sicurezza nei pagamenti Codice etico SERVIZI Spedizione Pagamento Mondadori Card Invio regali Punti di ritiro invia Gratis inMondadori Gift Card KOBO Chi è Kobo eBook ed eReader Hai bisogno di aiuto per il tuo eReader Kobo? Hai bisogno di aiuto per il tuo tablet Kobo? Configura il tuo eReader Acquista un eReader o un tablet Kobo Chiedi a Kobo inMONDADORI CONTINUA Google+ Facebook Twitter inLibreria Se hai un sito guadagna con noi Guadagna punti AIUTO FAQ Stato dell'ordine Contatti
sabato 1 febbraio 2014
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