sabato 27 settembre 2014
venerdì 26 settembre 2014
METEORA
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Meteora.........................................................................................................
"Un film di Spiros Stathoulopoulos. Storia di un amore clandestino, tenero e soave, che si diffonde attraverso un vago gioco di specchi fra gli eterei monasteri di Meteora. Trionfano l’amore, la libertà, i luoghi dell’arcadia, la Grecia.
Secondo me, l’opera cinematografica più erotica degli ultimi anni."
(agostino spataro)
IMPORTARE IL "TERZO MONDO"
Sperando che si possa ancora esprimere (senza essere aggredito, verbalmente) un punto di vista differente rispetto a una certa tendenza "terzomondista" sull'immigrazione e desiderando contribuire alla comune riflessione, propongo questi due "pensieri" inseriti nel mio "I giardini della nobile brigata".
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(da "IL GIARDINO D’OCCIDENTE")
Schiavi
Le società opulente hanno sempre avuto bisogno di schiavi. Nel passato li acquisivano con la guerra o con il vile denaro, oggi con la politica d’impoverimento d’interi continenti......................................................
Importare il “terzo mondo”
Dietro ogni migrante che parte resta una famiglia mutilata.
Le migrazioni in corso stanno riproducendo, su scala planetaria, l’antico dramma umano e sociale prodottosi nei Paesi del sud Europa e del Mediterraneo, a partire dalla metà dell’800.
Con il migrante, generalmente giovane e formato, si trasferisce una risorsa importante che impoverisce il Paese d’origine e arricchisce, indebitamente, quello di destinazione.
Il dato è già evidente, ma nessuno vuol vedere, valutare gli enormi costi sociali e politici che stanno pagando (pagheranno) le società d’origine. Nemmeno la “sinistra”, le “organizzazioni umanitarie” che, forse senza rendersene conto, fanno il gioco del grande capitale multinazionale il quale per massimizzare i profitti e, al contempo, vanificare le conquiste contrattuali dei lavoratori del Nord sta svenando le società del Sud, bruciando il futuro d’interi continenti, ingenerando nuovi squilibri sociali all’interno delle società di accoglienza.
Invece di favorire il trasferimento di tecnologie e saperi dal primo al “terzo mondo” (il “secondo” è indefinibile), stanno trasferendo il “terzo mondo” nel primo.
Per questo disegno perverso, anche le elites dominanti locali portano enormi responsabilità poiché favoriscono lo sradicamento dei lori cittadini, la separazione, la dispersione delle famiglie, dei bambini ai quali sono negati i diritti elementari di cittadinanza. In realtà, i gruppi dominanti degli Stati del Nord e del Sud del mondo stanno distruggendo la famiglia!
venerdì 19 settembre 2014
OMAGGIO A MUSSOMELI
"...sono tornato a Mussomeli, accompagnato da Tonino Calà e da Pinuccio Favata,
cultori della storia patria, che mi hanno guidato nella visita da me vissuta come una felice “espiazione”.
Troviamo aperto (in via provvisoria) il maestoso castello edificato da
Manfredi Chiaramonte nel 1374, che sarà pienamente fruibile a completamento
dei lavori di restauro (previsto per la fine dell’anno). L’impatto
è davvero impressionante: il visitatore si trova di fronte un’ardita fortezza
incastonata sulla sommità di un’alta rocca bianca e solitaria, emergente
dalla circostante distesa di terre feraci, da cui si domina un orizzonte
infinito che spazia dalle Madonie all’Etna, dalle spiagge del
Mediterraneo ai monti che circondano Palermo...
Opera imponente di un medioevo intrepido quanto misconosciuto, il
castello è anche l’emblema fisico della parabola di una famiglia siciliana
potente e illuminata, travolta dagli eventi della storia e dal tradimento di
baroni spergiuri...
Dal castello al paese il tratto è breve. Si entra come in un dedalo intricato
dove la pietra ferrigna la fa da padrona: vie e viuzze lastricate sulle
quali si affacciano dimore signorili (talune in abbandono) e semplici
casette contadine che, come quelle dei signori, si fregiano d’archi e di
rosoni.
Per i vicoli si coglie tutta la fragranza della povertà vissuta con decoro:
odori di pane appena sfornato, d’olio d’oliva e di sugo di pomodori che si
fondono coi profumi del basilico e del gelsomino, balconi fioriti e panni
stesi al sole, voci di bimbi e di donne indaffarate a preparare la cena.
E poi le piazze ben tagliate, contornate dalle facciate barocche di chiese
e palazzi baronali e di circoli culturali e professionali, come quello dei
“pastori” in Piazza Roma che non si lascia intimidire dalla superba dimora
feudale del casato di don Cesare Lanza, per tre secoli padroni di
Mussomeli, rimasto famoso non per il suo lungo e grigio dominio, ma
per l’efferata uccisione della figlia adultera, la celebre baronessa di
Carini.
E qui mi fermo, perché il racconto è diventato lungo. Chi vuol conoscere
il seguito può andare ad ascoltarlo… a Mussomeli.
( Agostino Spataro in “la Repubblica” del 13 settembre 2002)
martedì 16 settembre 2014
IL SEPARATISMO EGOISTA
di Agostino Spataro
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Dopodomani, 18 settembre, in Scozia si andrà a votare per la separazione dal Regno Unito. Stando alle previsioni, il referendum potrebbe rivelarsi una vera “doccia scozzese” per il Regno di Elisabetta che sarà molto meno “unito”e per l’Unione europea che, in caso di una vittoria del "sì", dovrebbe far fronte alle complicazioni di carattere politico e istituzionali e all'inizio concreto di un processo di pericolosa frammentazione.
Sono, infatti, programmati (Catalogna) e/o preventivati altri referendum secessionisti. La preoccupazione riguarda diversi Paesi europei, in particolare talune regioni che hanno avuto esperienze (dolorose) separatiste. Anche l’Italia, dove potrebbero “partire” tre o quattro movimenti separatisti. Che vogliamo fare: sfasciare tutto?
Se questa linea dovesse passare che ne sarà dell’U.E., della stessa Europa intesa come realtà geopolitica continentale di cultura, saperi, economie, tecnologie, ecc.?
Alcuni (anche a sinistra) esultano al solo pensiero di una vittoria dei movimenti secessionisti.
Si pensa che frammentando l’Europa in una miriade di stati, statarelli, “dipendences” e robetta simile si potranno liberare i popoli europei da questa mala razza di leader inani e di burocrati servili che la stanno impoverendo, svilendo, asservendo ad interessi stranieri. E… riconducendo alla guerra!
In realtà, è questo il vero bubbone che bisogna estirpare dal cuore del potere europeo! A mio parere, col secessionismo si passerebbe dalla padella alla brace poiché è prevedibile che molti di questi aspiranti “Stati” verrebbero consegnati al predominio di forze oscure e del malaffare. E non mi riferisco solo alla Sicilia. D’altra parte, la frammentazione, la distruzione della "vecchia" Europa come entità politica, istituzionale, economica, da tempo è un obiettivo delle più grandi potenze (a cominciare dagli Usa) che manovrano per minare, indebolire, corrodere il progetto di un’Europa dei popoli, per trasformarla- come oggi accade- in un dominio delle oligarchie finanziarie e multinazionali.
Cina e Usa stanno facendo di tutto per impedire che nel nuovo ordine internazionale (che immaginano a ripartizione bipolare) possa inserirsi un “terzo polo” ossia un’Europa unita e magari aperta alla cooperazione verso la Russia e verso il Mediterraneo. Sarebbe un serio elemento di disturbo. Per loro.
Se questo è vero, come sembra, l’obiettivo delle forze democratiche, popolari, di sinistra (quella vera!) non può essere quello di frammentare, distruggere l’Europa, ma di battersi per unirla in base a un progetto nuovo di solidarietà e di pace, all’insegna del motto della Rivoluzione francese, la prima e più grande rivoluzione laica dell'umanità che ha permeato lo spirito del mondo: liberté, egalité, freternité.
A ben pensarci, queste tre parole costituiscono, ancora oggi, l'architrave di un affascinante progetto europeo di cambiamento.
Altre, brevi considerazioni sull’argomento le avevo inserite nel mio libro “I giardini della nobile brigata”.
“Il separatismo egoista
In questo mondo globalizzato si fa strada una tendenza al secessioni¬smo. Le cause sono molteplici. Si va dalla reazione (talvolta legittima) al disegno di omologazione, mirato ad annullare le specificità, al risar¬cimento dei “torti storici” subiti nel tempo.
Stranamente, però, il sentimento separatista è più vivo nelle regioni che hanno raggiunto un certo grado di prosperità economica e non la vogliono condividere con altre meno sviluppate o cadute in disgrazia.
Il benessere è interpretato come dimostrazione di una “superiorità” et¬nica e, pertanto, diventa razzismo strisciante o dichiarato. Insomma, più ricchi più intelligenti!
Non a caso, in questa nostra civilissima Europa i movimenti separatisti fioriscono nelle regioni più ricche: dall’Eta dei Paesi baschi alla Lega nord, dai catalani ai fiamminghi, alla Scozia, ecc.
Egoismo, puro egoismo e di corto respiro. Il loro progetto, infatti, si basa su un calcolo meschino quanto fallace poiché, a lungo andare, queste piccole cittadelle assediate non reggeranno all’urto dei grandi aggregati geo – economici che si stanno formando.
La peggiore condanna contro i separatismi egoisti sarebbe l’espulsione, la “separa¬zione forzata” dal corpo dello Stato- nazione. Ma non si può fare. L’impediscono il buon senso politico e il sentimento di solidarietà fra i popoli che devono prevalere sulle meschinità degli stolti.”
(http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/i-giardini-nobile-brigata-pensieri/9788891078599)
sabato 13 settembre 2014
NEI GIORNI DEL GOLPE BORGHESE...
Nell'edizione di oggi (13/9/14), il settimanale "GRANDANGOLO", diretto da Franco Castaldo, ha pubblicato questo mio ricordo su come vivemmo ad Agrigento i tre giorni del tentato colpo di Stato del dicembre 1970 meglio noto come "golpe Borghese". Desidero solo aggiungere che questo "ricordo" è inserito (con altre note) nell'appendice della prima edizione del mio "Osservatore del Pci nella Libia di Gheddafi", mentre per quanto riguarda le "chiacchierate" con il gen. Miceli ( a cui il "ricordo" fa riferimento) chi lo desidera può leggerle nel capitolo XI della nuova edizione. (a.s. )
http://www.rcslibri.it/scheda-libro/?isbn=9788891077394..........................................................
venerdì 12 settembre 2014
L'AGONIA DEL MEDITERRANEO
In questi giorni, si leggono notizie, sempre più allarmate, di una volontà del governo centrale di volere velocizzare le autorizzazioni in favore di alcune multinazionali petrolifere per lo sfruttamento di vari giacimenti di petrolio individuati nel mare antistante le coste di sud est della Sicilia.................................................................................................................
http://www.tp24.it/2014/09/12/cronaca/renzi-da-il-via-libera-alle-trivelle-nel-mediterraneo-per-la-sicilia-sara-un-incubo/85980..................................................................................................................
A queste opportune considerazioni e denuncie bisognerebbe aggiungere le valutazioni relative alla condizione generale di grave inquinamento in cui si trova, da tempo, il Mediterraneo e alla sua lentissima capacità di ricambio delle acque, circa 80 anni, come scriviamo in questo libro (del 1993)di cui accludo alcune pagine..................................................................................................................
http://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/Campagne/2014/30-Cinema-Musica.................................................
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giovedì 11 settembre 2014
9/11: INIZIA LA PRIMA GUERRA DEL TERZO MILLENNIO
In occasione del 13° anniversario del terrificante attentato alle Torri gemelle, propongo alcune pagine del mio instant-book, uscito due mesi dopo i fatti (nov./2001)per i tipi di Editori Riuniti e che si avvale della pregevole presentazione di Yasser Arafat. (a.s.)
http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/fondamentalismo-islamico/9788835951483
giovedì 4 settembre 2014
A PROPOSITO DI TAGLIATORI DI TESTE...
Le orrende decapitazioni dei due giornalisti Usa in Iraq sono da condannare decisamente. Tuttavia, non bisogna dimenticare che tali barbarie affondano le radici in antiche e recenti stragi, anche genocide, avvenute, con procedure simili, in varie parti del mondo. Fra le tante, desidero ricordare il "genocidio" dei popoli mapuches in Argentina ancora non sufficientemente condannato da certa opinione pubblica e dai poteri ufficiali di quel Paese. Ne è prova la statua equestre del genocida generale Roca che continua a troneggiare nella piazza principale di Bariloche da cui domina la grande vallata, i laghi di quel territorio pre-andino dove un tempo vivevano, da migliaia di anni, grandi insediamenti mapuches. Oggi Bariloche è un rinomato centro turistico internazionale divenuto famoso per le sue incantevoli bellezze naturali e per essere stato, per diversi decenni, indisturbato rifugio del capitano delle SS Erich Priebke, condannato per la sua partecipazione all'eccidio delle Fosse Ardeatine, il quale, senza dover cambiare nome, riuscì a diventare "sindaco" della numerosa colonia dei tedeschi e amico del console italiano, mentre la giustizia italiana lo stava ricercando.
Ma questa è un'altra storia o meglio un'altro eccidio, torniamo a quello dei mapuches che racconto,in estrema sintesi, nel mio "I giardini della nobile brigata". ..............
La matanza dei mapuches
“I gringos (i bianchi n.d.r.) continuavano nel loro sport preferito: la caccia all’indio. Ora non volevano più le sue orecchie. Offrivano un peso per uno scalpo scuro. Alcuni fattori uscivano essi stessi a cacciarli. Si organizzavano delle piccole partite che chiamavano “di pulizia”. (1)
Chiarisco il feroce “concetto”. In Argentina, intorno alla metà del XIX secolo, il governo promosse una poderosa campagna di pulizia etnica contro i popoli mapuches. Di spietata, odiosa efficienza fu “La campagna del desierto”, ideata e capeggiata dal generale Roca.
Anche i singoli coloni europei vi parteciparono direttamente o commissionando la caccia all’indio ad avventurieri senza scrupoli.
Per ogni indio ucciso tot pesos. Per incassare il premio, gli assassini dovevano portare le orecchie del mapuche come prova dell’avvenuta soppressione.
La prassi era voluta per la comodità del cacciatore il quale, così facendo, non doveva trasportare, per lunghe distanze, i cadaveri putrefatti delle sue povere vittime.
Poi, qualcuno scoprì che nella selva circolavano indios privi di orecchie. Senza orecchie ma vivi. Evidentemente, erano stati solo mutilati da cacciatori “pietosi”. I civilissimi e cristiani committenti capirono l’imbroglio e non si accontentarono più delle orecchie. Per pagare il premio, pretesero gli occhi e/o la testa del mapuche.
(1)da “Las matanza del Neuquen” di Curruhuinca Roux, Editorial Plus Ultre, B. Aires, 1983......................................................................................................
(http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/i-giardini-nobile-brigata-pensieri/9788891078599)
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