lunedì 30 novembre 2015

LA SCOMPARSA DI FATIMA MERNISSI, grande e coraggiosa scrittrice marocchina

                                                        (Nata nel 1940, morta 30 novembre. 2015)

Publications di Fatima Mernissi:

  • Sexe, Idéologie, Islam, Éditions Maghrébines, 1985 Le Fennec
  • Al Jins Ka Handasa Ijtima'iya, Éditions Le Fennec, Casablanca 1987
  • Le monde n'est pas un harem, édition révisée, Albin Michel, 1991
  • Sultanes oubliées : femmes chefs d'État en Islam, Albin Michel / Éditions Le Fennec, 1990
  • Le harem politique : le Prophète et les femmes, Albin Michel, 1987, Paperback 1992
  • La Peur-Modernité : conflit islam démocratie, Albin Michel / Éditions Le Fennec, 1992
  • Nissa' 'Ala Ajnihati al-Hulmt, Éditions Le Fennec, Casablanca, 1998
  • Rêves de femmes : une enfance au harem, Éditions Le Fennec, Casablanca 1997 - Éd. Albin Michel Nov. 1998
  • Les Aït-Débrouille, Éditions Le Fennec, Casablanca, 1997 (2e édition, Édition de poche, Marsam, Rabat, 2003)
  • Êtes-vous vacciné contre le harem ?, Texte-Test pour les messieurs qui adorent les dames, Éditions Le Fennec, Casablanca, 1998
  • Le Harem et l'Occident, Albin Michel, 2001
  • Les Sindbads marocains, Voyage dans le Maroc civique, Éditions Marsam, Rabat, 2004

 Fatima Mernissi:
"Saranno le donne l'avanguardia del cambiamento nel mondo arabo"
Pagina tratta dal mio "L'Islam politique" in:
                         http://www.amazon.fr/LISLAM-POLITIQUE-Des-origines-Laden-ebook/dp/B00AIBPY84

venerdì 27 novembre 2015

DOPO I TRAGICI ATTENTATI DI PARIGI (e in altre parti del mondo): UNA RIFLESSIONE PER CAPIRE


LUNEDI 30 NOVEMBRE ,ORE 10,20, AUDITORIUM DEL LICEO SCIENTIFICO " N. Palmeri" di Termini Imerese (Pa). Conferenza con Agostino SPATARO, scrittore e giornalista, e
Fausto CLEMENTE, già preside dell'Istituto.


Allegato. Bibliografia di Agostino Spataro


Nato nel 1948, giornalista, già corrispondente de “l’Unità”, direttore di “Informazioni dal Mediterraneo” (www.infomedi.it), collabora con “La Repubblica” e con altri giornali italiani e stranieri.Deputato per tre legislature, membro delle commissioni Esteri e Difesa della Camera dei Deputati, si è occupato, in particolare, delle relazioni fra l’Italia e i Paesi arabi e dell’area mediterranea. Autore di vari saggi sulla Sicilia, i Paesi arabi e mediterranei, fra i quali:

 1) “PER LA SICILIA”, prefazione di Giorgio Napolitano, Agrigento 1982



2) “MISSILI E MAFIA”(coautori: P. Gentiloni, A. Spampinato) Editori Riuniti, Roma,1985



3) “OLTRE IL CANALE- Ipotesi di cooperazione siculo - araba”, Ed. delle Autonomie, Roma, 1986 (tradotto in arabo)



4) “MISSILI ADDIO!”, Edizioni La Zisa, Palermo, 1988



5) “I PAESI DEL GOLFO”, Edizioni Associate, Roma, 1991



6) “IL MEDITERRANEO” (coautore Bichara Khader), Editrice Internazionale , Roma, 1993



7) “LA NOTTE DELLO SCEICCO”-Reportage dallo Yemen- Edizioni Associate, Roma, 1994



8)  “PER CONOSCERE L’ISLAM”- Ed. L’altra Italia, Roma, 1996



9) “MEDITERRANEO, L’utopia possibile”, Editrice internazionale, Roma, 1999



10) “IL PIANETO UNICO” (coautori N. Chomsky, R. Petrella, S. Vaccaro,  B. Amoroso, R. Rivas, U. Santino), Eleuthera, Milano, 1999

 

11) “ LE TOURISME EN MEDITERRANEE”, Editions l’Harmattan, Paris, 2000



12) “IL FONDAMENTALISMO ISLAMICO- Dalle origini a Bin Laden”, (presentazione di Yasser Arafat ) Editori Riuniti, Roma, 2001



13) “El FUNDAMENTALISMO ISLAMICO- El Islam politico”, Editora Rosario, Argentina, 2004.



14) “PETROLIO, IL SANGUE DELLA GUERRA- Da Bagdad a Tripoli lo stesso disegno neocoloniale” Ed. Centro Studi Mediterranei, Roma 2012


15) “L’ISLAM POLITIQUE- Des origines à Ben Laden”- Ed. Centro Studi Mediterranei , Roma, 2013, (francese)



16) “NELLA LIBIA DI GHEDDAFI”- Ed. Centro Studi Mediterranei, Roma, 2014



17) “SIGLO 21- LA ECONOMIA DEL TERROR?- América Latina, Mediterraneo y Oriente Medio en un mundo en crisis

(co-autore G. Lo Brutto- In corso di stampa in Messico)

        

Recapiti:

cellulare 338 1126723, tel/fax 0922 631058, e-mail: spatago@tiscali.it








           






  

martedì 24 novembre 2015

SIRIA, MEDIO ORIENTE: NO A (TUTTE) LE INGERENZE ESTERNE

OGNUNO SE NE STIA A CASA PROPRIA E NON S'INGERISCA NEGLI AFFARI INTERNI DI UN ALTRO STATO!!! (Carta dell'Onu)

      Vista la tragica attualità e le prospettive oscure del conflitto siriano e mediorientale, ho pensato di pubblicare, anche a fini di documentazione, alcuni materiali del mio archivio relativi alle relazioni fra Italia e Siria (negli anni ‘80) cui diedi un modesto contributo per conto del Pci e dell’Unione interparlamentare mondiale. Nulla di clamoroso, del resto i contatti erano ufficiali e conosciuti dagli organismi di riferimento. Solo qualche documento e qualche foto per dare un’idea della politica intrapresa dai governi (del tempo) e dei tre maggiori partiti italiani (Dc, Pci, Psi) per realizzare con la Siria di Hafez Assad e con altri Stati arabi, una politica di pace e di cooperazione economica e culturale. Quella scelta diede buoni risultati sia sul terreno della stabilità e della convivenza pacifica, sia su quello degli scambi economici e commerciali. Insomma, allora, il dialogo e la non ingerenza negli affari interni degli Stati consentirono all’Italia, alla stessa Europa, di garantire la pace e gli approvvigionamenti energetici, la stabilità politica e perfino una progressiva laicità delle società arabo-islasmiche. Il terrorismo era solo nella testa dei reazionari e dei guerrafondai. Oggi, invece... tutto va a catafascio. L'Europa, le "grandi potenze" mondiali sono in una pericolosa situazione di stallo e di contraddizioni inconfessabili. Nessuno ha la ricetta per estirpare il male che tormenta quei popoli e quegli Stati. Tuttavia, penso che la via maestra per isolare e sconfiggere il "terrorismo" sia quella di rilanciare, su basi nuove, il Dialogo euro-arabo per giungere a una Conferenza internazionale di pace per il Medio Oriente e il Mediterraneo per ri-stabilire il principio della non-ingerenza negli affari interni di altri Stati  (come prescrive la Carta delle Nazioni Unite) e per mettere al centro il disarmo, graduale e bilanciato, accompagnato da un un grande progetto di sviluppo, laico e sostenibile, per il benessere condiviso fra tutti i popoli della regione: arabi e europei. 
(Agostino Spataro) 

 
Viaggio in Siria, Articolo su "l'Ora" del 2 maggio 1984


Lettera di conferimenti incarico di vice-presidente sezione Italia- Siria dell'Unione interparlamentare mondiale



Mia intervista al quotidiano siriano "Tichrin" del 24/6/1981


Damasco, 1981, Palazzo presidenziale- Ricevimento di Hafez Assad (sono indicato con la freccia)


https://wikileaks.org/syria-files/docs/2075491_messaggio-dell-hon-agostino-spataro-italy-for-ministry.html
Una mia email al ministro dell'Informazione siriano intercettata e pubblicata da Wikileaks

sabato 14 novembre 2015

L'INVENZIONE DEL TERRORISMO


Il terrorismo è un mondo così oscuro e affollato dove entrano (ed escono) in tanti.






L’invenzione del terrorismo

Che grandiosa invenzione quella del terrorismo planetario, sempre in­combente! 
Sicuramente, il suo inventore e/o fomentatore passerà alla storia come un genio della strategia politica al servizio della finanza d’arrembaggio che sta destrutturando il mondo a suo favore.

Inventato o foraggiato, sicuramente scelto come spietato metodo di lotta politica, il terrorismo è una realtà drammatica con la quale fare i conti, ogni giorno. Perciò, bisogna condannare la guerra e il terrorismo di qualsiasi natura e colore, anche quando agita le bandiere della lotta per l’indipendenza dei popoli.

La lotta di resistenza ripudia il ricorso alla strage di persone inermi, anche per dimostrare la sua superiorità etica rispetto all’oppressore che, addirittura, dovrà incaricarsi di redimere.
In ogni caso, deve mar­care una netta distinzione fra nemici armati e civili innocenti.


Kamikaze e shahid

Il “kamikaze” (vento degli dei) è un’arma umana, potente e imprevedibile, usata abbondantemente dai giapponesi contro le forze navali Usa durante la seconda guerra mondiale.

Sulla scia di tale tragica esperienza e, soprattutto, di un' antica voca­zione al martirio gli estremisti islamici, per assicurarsi il successo delle loro azioni, usano lo “shahid”, il martire testimone imbottito di esplosivo, come autobomba dagli effetti micidiali, devastanti.

Un’arma ideologica, letale, con dentro un uomo o una donna, solita­mente giovani, che fanno da detonatori. Un’arma “umana” da condannare, senza esitazioni. Tuttavia, bisognerebbe anche cercare di capire le cause, le ragioni che spingono tanti giovani a sacrificare se stessi e le loro ignare vittime.

Se e quando lo capiremo, forse potremo contribuire a disinnescarla.



Il primo esempio di uso politico organizzato del terrorismo

Nella prima metà del XII° secolo, Hassan Ibn Saba, noto come il “Vecchio della montagna”, prometteva ai suoi adepti “assassini” (assuntori di hashish), disposti a sacrificarsi per la causa ismailita, una sorta di anticipo su quanto sarebbe spettato loro nella vita eterna.

Per risultare più convincente, organizzò nei giardini della rocca di Alamut un paradiso in miniatura, ricalcando fedelmente la descrizione contenuta nel Corano.

Egli non svelò mai il segreto di tale stravaganza che contrabbandò per il vero paradiso di Allah del quale solo lui possedeva le chiavi d’accesso.

In questo luogo di delizie ai giovani “assassini”, preventivamente dro­gati, era concesso di godere di molti piaceri inarrivabili, negati nella vita ordinaria. Potevano, infatti, giacere con le bellissime uri (fanciulle sempre vergini) e bere acqua fresca e latte di cammella e, perfino, vino inebriante.


Dal mio "I giardini della nobile brigata"
http://www.amazon.com/dp/B00JLD0AAW )