di Agostino Spataro
1…Recentemente, si é verificato un caso d’intolleranza, provocato da certi ambienti del radicalismo ebraico, ai danni di Moni Ovadia ossiadi un grande artista
ebreo, reo di pensare laicamente, diversamente da certi canoni dell’ortodossia e per questo fatto segno di attacchi davvero ignominiosi,
minacciosi.
Offese gratuite, in puro stile integralista che, al pari di
quello islamico e cristiano, non ammette una visione laica del progresso, una
società regolata da uno Stato aconfessionale, con pari diritti e doveri.
Un attacco inammissibile
specie se portato da persone che per la nostra Costituzione prima di essere
ebrei sono cittadini italiani e in quanto tali dovrebbero, come altri, rispettare la libera espressione del pensiero altrui.
Stigmatizzando l'episodio ho inviato all’artista (che oggi opera
egregiamente in Sicilia) un breve messaggio di solidarietà, di amicizia, di
pace, per dire che intellettuali coraggiosi come lui sono i migliori difensori della identità e dignità del popolo ebraico, nel passato vittima di tante ingiuste persecuzioni.
2…Questo anche per far notare agli scettici come all’interno
dell’ebraismo esistono diversità di opinioni, di comportamenti e di prospettive
politiche che, per quanto minoritarie, mirano a creare una condizione di pacifica convivenza fra
tutti gli esseri umani i quali- lo ricordiamo-
sono uguali e non possono essere suddivisi in popoli “eletti” e “primi dei non
eletti”.
Tutti uguali, tutti uniti. Come teorizzò Karl Marx., a mio parere uno dei più grandi ebrei della storia, il quale indicò ai lavoratori più umili la via per costruire un mondo migliore e più giusto. Su questa terra.
Anche oggi, in Israele e fuori, operano tanti ebrei in controtendenza. Per tutti, ricordo Noam Chomsky, politilogo e saggista di fama mondiale, "profeta" dell'antiglobalizzazione neo-liberista, dei diritti umani, con il quale mi onoro di essere co-autore del libro "Il Pianeta unico". (Edizioni Eleuthera, Milano, 1999)
Quindi, nessuna generalizzazione, nessun pregiudizio. Da marxisti aborriamo ogni razzismo, ogni discriminazione. Sappiamo distinguere il grano dal loglio, anche all'interno del mondo ebraico, come di altri mondi più complessi.
Siamo consapevoli che oggi il terrorismo e l’integralismo islamisti sono i fenomeni più allarmanti. Tuttavia, riteniamo che non si debbano sottovalutare certe manifestazioni d’intolleranza, di fanatismo di taluni settori dell’ebraismo. Lo sforzo che a tutti si richiede è quello di abbandonare gli odi, i propositi di conquista e di contribuire alla soluzione pacifica, negoziata dei conflitti aperti (a iniziare da quello israelo- palestinese), secondo lo spirito e la lettera delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Anche oggi, in Israele e fuori, operano tanti ebrei in controtendenza. Per tutti, ricordo Noam Chomsky, politilogo e saggista di fama mondiale, "profeta" dell'antiglobalizzazione neo-liberista, dei diritti umani, con il quale mi onoro di essere co-autore del libro "Il Pianeta unico". (Edizioni Eleuthera, Milano, 1999)
Quindi, nessuna generalizzazione, nessun pregiudizio. Da marxisti aborriamo ogni razzismo, ogni discriminazione. Sappiamo distinguere il grano dal loglio, anche all'interno del mondo ebraico, come di altri mondi più complessi.
Siamo consapevoli che oggi il terrorismo e l’integralismo islamisti sono i fenomeni più allarmanti. Tuttavia, riteniamo che non si debbano sottovalutare certe manifestazioni d’intolleranza, di fanatismo di taluni settori dell’ebraismo. Lo sforzo che a tutti si richiede è quello di abbandonare gli odi, i propositi di conquista e di contribuire alla soluzione pacifica, negoziata dei conflitti aperti (a iniziare da quello israelo- palestinese), secondo lo spirito e la lettera delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Oltre il caso specifico, si pone un problema più
generale di convivenza civile e culturale e di formazione della futura società
italiana ed europea.
Parliamoci chiaro, queste società devono essere aperte all’accoglienza
di chi desidera trasferirvisi legalmente. Tuttavia, nessuno può pensare a società concepite
come mosaico di comunità fra loro incomunicabili. In Italia abbiamo diversi
esempi di comunità etniche che vivono ed operano appartate, sostanzialmente, separate dalla società: cinesi, ebrei, cingalesi, filippini, islamici, ecc.
E' necessario immaginare forme nuove e condivise d'integrazione nella società d’accoglienza la quale s’impegna a garantire ai nuovi arrivati le libertà di culto, di associazionismo culturale e altre, purché non in contrasto con la Costituzione repubblicana.
E' necessario immaginare forme nuove e condivise d'integrazione nella società d’accoglienza la quale s’impegna a garantire ai nuovi arrivati le libertà di culto, di associazionismo culturale e altre, purché non in contrasto con la Costituzione repubblicana.
3… L’attacco a Moni Ovadia era nell’aria e non trova
giustificazione alcuna nel contesto giuridico e costituzionale dell’Italia.
D'altra parte, non è
questo il primo caso d’intolleranza ebraica e si teme non sarà l’ultimo.
C’è un precedente più illustre e più grave che illumina una realtà seminascosta
all’opinione pubblica e che la dice lunga su certe aporie ideologiche e
confessionali, come quello di cui fu vittima il grande filosofo Baruch de
Spinoza.
Ecco una sintesi tratta dal mio: (http://www.amazon.com/dp/B00JLD0AAW
)
" Il 27 luglio 1656, il Concilio ecclesiastico ebraico
olandese condannò per eresia Baruch de Spinoza, uno dei più noti filosofi
ebrei, che di conseguenza fu scomunicato, maledetto ed espulso dalla comunità
giudea.
La sua eresia
consisteva in alcune domande imbarazzanti che egli si pose (e pose) su taluni
precetti della fede ossia perché pensava con la propria testa e non con quella,
tenebrosa e intollerante, dei rabbini.
Il giovane filosofo rifiutò tutte le profferte in denaro e
prestigiosi incarichi accademici prospettatigli per ritrattare le sue teorie e
perplessità. Preferì ritirarsi in campagna a coltivare… i suoi pensieri, fiori
e tanti buoni ortaggi.
Onore, dunque, a
Baruch Spinoza eroe di tutti i tempi, anche dei nostri tristi, per avere egli
difeso il suo, e il nostro, diritto umanissimo alla libertà di pensiero e per
ciò subito la seguente ignominiosa, tremenda sentenza pronunciata dai “giudici”
del Concilio.
4… Le “motivazioni” della sentenza sono un
crescendo d’improperi e di maledizioni.
“Non essendo riusciti
a ricondurre i suoi pensieri su una via migliore, ed avendo, anzi, ogni giorno
acquistata maggiore certezza delle orribili eresie da lui ammesse e confessate,
e dell’insolenza con cui queste eresie sono da lui proclamate e divulgate…è
stato deciso, con l’assenso dei Consiglieri, di pronunciare un anatema contro
il suddetto Spinoza e di espellerlo dal popolo ebraico e di scomunicarlo da
questo momento, con la seguente maledizione:
Col giudizio degli angeli e la sentenza dei santi, noi dichiariamo Baruch
de Espinoza scomunicato, esecrato, maledetto ed espulso…
Sia maledetto di giorno e maledetto di notte: sia egli maledetto quando
si corica e maledetto quando si alza, maledetto nell’uscire e maledetto
nell’entrare.
Possa il Signore mai
più perdonarlo, né riconoscerlo; possano l’ira e la collera del Signore ardere,
d’ora innanzi, quest’uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte
nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore
separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribù d’Israele, opprimerlo con
tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge…
Siete tutti ammoniti
che d’ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui
per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dimorare sotto lo stesso
suo tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti, e nessuno leggere
alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno.” ( Robert Willis - Vita di Spinoza - Londra, 1870)
Quanto livore e quanta crudeltà grondano da questa religiosa
sentenza!
Spinoza fu maledetto per l’eternità, senza alcuna
possibilità di redenzione. Maledetto, a dispetto del suo nome Baruch che
significa “benedetto”!
Tuttavia, a ben
pensarci, a lui andò bene poiché i rabbini affidarono al loro Dio l’opera santa
di “arrostimento” dell’eretico.
Se, invece, fosse
caduto nelle grinfie della Santa inquisizione (cattolica) sarebbe stato
consegnato al “braccio secolare” e arso vivo come, mezzo secolo prima, era
stato Giordano Bruno."
(Agostino Spataro- 30 giugno 2016)