lunedì 30 giugno 2014

QUELLA VOLTA CHE NAPOLITANO DISSE QUALCOSA DI SINISTRA...

Personalmente, sono stato critico verso certe posizioni politiche di Giorgio Napolitano, anche quando non era Presidente della Repubblica. Oggi, in occasione del suo 89° compleanno, desidero augurargli la buona salute e, andando un po’ controtendenza, ricordare che qualche volta ha avuto posizioni ampiamente condivisibili. Come… “QUEL GIORNO NAPOLITANO ALLA CAMERA… Ma in quel dibattito la vera sorpresa fu l’intervento di Giorgio Napolitano, presidente del gruppo parlamentare del Pci. Quel giorno, mi piacque assai Giorgio il quale, notoriamente, non nutriva grandi simpatie per Gheddafi e per i rais dei Paesi arabi. Egli, “riformista” della prima ora, disse in parlamento “qualcosa di sinistra” e, soprattutto, ristabilì la verità in ordine alle gravi responsabilità Usa sulla questione israelo-palestinese e su quella libica. Esordì con un concetto chiaro: “Da sinistra non si ritiene che si possa isolare come da altre parti si è preteso di fare un caso Libia come un piccolo regno del male nel Mediterraneo: questa sarebbe una semplificazione fuorviante. Allo stesso modo, da sinistra si ritiene fuorviante attenuare la portata dell’elemento di crisi rappresentato dal deterioramento nel tentativo di negoziato giordano/palestinese. Al centro dell’atteggiamento dell’Italia e dell’Europa deve essere, al contrario, ben presente l’esigenza che venga riaperta la prospettiva di dare una patria ai palestinesi…del tutto assente dalle prospettive dell’amministrazione Reagan…” Finalmente, parole chiare sulla Libia di Gheddafi e sulla questione palestinese! Quel pomeriggio alla Camera, Napolitano sorprese un po’ tutti. Finalmente, parlò nella nostra lingua: quella dei comunisti e dei progressisti italiani. Ci fece sognare. Era lui o non era lui? Il suo intervento non si limitò a tali, sacrosante considerazioni, ma proseguì in un crescendo di posizioni d’inequivocabile condanna dell’avventurismo reaganiano nel Mediterraneo. Leggete queste:“I comunisti, associandosi al dissenso espresso dal Governo per le recenti iniziative assunte dagli Stati Uniti, hanno inteso anche manifestare sensibilità per le vittime innocenti sia di atti terroristici sia di rappresaglie indiscriminate. In realtà, appare pericoloso che da parte USA la Libia sia stata semplicisticamente individuata come l’unica responsabile, poiché questo ha sollevato gli stessi Stati Uniti dall’obbligo di ricerca di una prova specifica a sostegno delle accuse mosse…il terrorismo internazionale va combattuto nel pieno rispetto del diritto internazionale” Traduco per gli increduli: Giorgio si dissociò dalle “rappresaglie indiscriminate” degli Usa e chiese che la lotta al terrorismo si svolgesse “nel pieno rispetto del diritto internazionale”. Altri tempi! Eravamo nel 1986. Tali posizioni e perorazioni di principio avrebbero un senso anche oggi, forse più di ieri. Napolitano giunse a proporre: “la strada migliore da percorrere è quella di saggiare la concreta disponibilità della Libia a collaborare nella lotta comune contro il terrorismo internazionale, tanto più che il deterioramento dei rapporti con la Libia ha evidentemente comportato conseguenze negative per l’Italia”. Traduco per i soliti increduli: Giorgio chiese di associare la Libia (di Gheddafi) nella lotta al terrorismo internazionale. E vedeva giusto! Diede persino una piccola soddisfazione ai compagni sovietici quando affermò: “Non ci si può illudere che una impostazione di questo tipo possa sortire risultati immediati, poiché essa comporta iniziative politiche complesse che vedano associate le due superpotenze. La questione del Mediterraneo va inquadrata anch’essa nell’organica visione dei rapporti Est - Ovest.” Quel giorno, Giorgio Napolitano, leader della tendenza “migliorista” all’interno del PCI, stupì tutti, amici e avversari. In primo luogo, gli uomini dell’ambasciata di Via Veneto che seguivano quel dibattito con il più vivo interesse. Stupì e scavalcò, a sinistra, anche noi che eravamo etichettati come “ingraiani”, amici di Gheddafi, di Arafat e degli arabi in genere. Confesso che quella volta mi sentii pienamente rappresentato da Napolitano e anche un po’ rinfrancato per le tante accuse ingiuste dei giornali e per i tanti sorrisini ironici dei colleghi. Purtroppo, non si sarebbe più ripresentata l’occasione di prendermi un’altra “viva e vibrante soddisfazione”, come suole ironizzare Maurizio Crozza parlando del Presidente Napolitano.” (Agostino Spataro in “NELLA LIBIA DI GHEDDAFI”, Ed. Centro studi mediterranei, 2014. Il “virgolettato” è tratto dall’intervento alla Camera dei Deputati dell’on. Giorgio Napolitano - seduta del 4 giugno 1986.)

giovedì 26 giugno 2014

S.O.S. ARGENTINA!

(veduta aerea del fiume Paranà).................................. S.O.S ARGENTINA! di Agostino Spataro ------------------------- Ho scritto questa nota ieri sera, dopo avere ascoltato il discorso pronunciato all'Onu di Axel Kicillof, ministro dell'Economia argentina, a proposito delle ingiunzioni giudiziarie Usa relative al debito vantato dal fondo Buitre. Il giovane responsabile del dicastero economico è venuto a New York per chiedere la solidarietà della comunità internazionale (che gliel’ha ampiamente manifestata) al fine di scongiurare il ricatto della solita oligarchia finanziaria e per ottenere dalla "giustizia" Usa un congruo rinvio della scadenza- capestro del prossimo 30 giugno. La richiesta è una moratoria non per evitare di pagare il dovuto, ma per avere il tempo necessario per trattare una soluzione ragionevole e quindi saldare il debito al fondo speculatore che, pur avendolo acquistato a prezzi vili, pretende una montagna di dollari. Si deve sapere che se, nelle prossime ore, non verrà rimosso questo diktat, il popolo argentino (poiché di lui stiamo parlando) potrebbe essere di nuovo precipitato nel default (ossia nello sconquasso finanziario, nella disperazione) uguale o peggio di quello cui si giunse nel 2001-02. Com’è noto, quel disastro fu provocato da una scellerata politica economica neo-liberista, basata sulla svendita del patrimonio pubblico, sulla corruzione e gli intrallazzi, iniziata dai dittatori fascisti (del "piano Condor") e continuata dai governanti degli anni '90, con l'avallo della P2 e degli organismi finanziari internazionali (FMI, ecc) Per un quarto di secolo (1976-2002), i generali e i politicanti succubi e complici delle oligarchie finanziarie hanno provocato: la tragedia dei “desaparecidos” ossia di 30mila giovani spariti nel nulla, seguita dal più grande disastro economico e sociale della storia argentina, un debito stratosferico, ecc. Tutto ciò in piena sintonia con il FMI, la Banca mondiale e le principali banche private ocidentali. Una situazione davvero ingovernabile che è stata affrontata e, in gran parte, risolta dai governi della sinistra democratica e peronista, guidati dai Kirchner, che hanno pagato l'enorme debito "ereditato" e salvato e rimesso in piedi l'Argentina e la sua economia. Ora, a Washington, qualcuno la vuole strozzare, affondare. Perchè? Forse, perché i nuovi dirigenti argentini “pretendono”- come è giusto che sia- di vivere, di gestire in autonomia, la loro sovranità e indipendenza nazionali? Evidentemente, non hanno capito l'antifona ossia che tali elementari diritti degli uomini e delle nazioni risultano incompatibili con certe strategie politiche e finanziarie. In ballo vi sono i risultati di un decennio di politica economica virtuosa, inclusiva e attenta alle necessità dei più poveri, una politica estera mirata al progresso latino-americano, i diritti legittimi di libertà della popolazione argentina che, ricordo a chi facilmente dimentica o finge, per il 40% è di origine italiana. Un motivo in più che dovrebbe indurci a considerare la "questione" molto da vicino. Il governo della presidenta Cristina ha, dunque, chiesto una moratoria per trattare, a condizioni giuste, il pagamento del debito residuo. L'odioso ultumatum scade il 30 giugno. Si spwera in una risposta positiva da parte delle autorità Usa, ma potrebbe anche essere negativa. Il governo e il Parlamento italiani, le forze politiche e sociali, la stampa e le Tv non hanno nulla da dire su tale, pericolosa situazione? Intendono appoggiare la ragionevole richiesta del governo argentino o preferiscono restarsene muti come hanno fatto fino a oggi? Ovviamente, le domande valgono anche per la Chiesa cattolica, per lo stesso Francesco, il Papa argentino. (Agostino Spataro, 26 giugno 2014)

martedì 24 giugno 2014

A PROPOSITO DI URUGUAY...

A proposito di Uruguay segnalo due riferimenti inseriti nel mio nuovo libro "I pensieri della nobile brigata" ................................. “Monte vide eu” Si narra che durante una spedizione di Ferdinando Magellano in Sud America, un marinaio, dall’alto del pennone di avvistamento di un galeone sballottato fra l’Atlantico e il Mar de Plata, scorse, insperata, la cima di un monte che usciva dal mare. “Monte vide eu! Monte vide eu!” gridò, a squarciagola, per annunciare ai compagni la salvezza. Era la vetta del “cerro” che domina l’insenatura naturale del porto di Montevideo, capitale dell’Uruguay. A proposito dell’origine del nome di questa metropoli circolano diverse versioni. Gli storici stanno cercando quella autentica. Nell’attesa, a me piace condividere questa del marinaio che “monte vide eu”......................... "Bienvenidos, nel primer mundo" Ore otto. Colazione sulla terrazza dell’hotel Ibis, sul lungofiume di Montevideo. Una piccola frazione di mondo. Mi soffermo a osservare un' alegra compagnia di brasiliani, pingui come le otarie della penisola di Valdes, che mangiano a schiattare, come se volessero recuperare una fame di secoli. Tutt’intorno, la vita ferve: molti vanno di fretta al lavoro, a scuola, altri corrono per “smaltire i chili di troppo”. Non c’è verso. Anche qui- dove si dice che la fame abbondi- l’uomo sembra avere smarrito il senso della misura, del limite; non vuole convincersi che il problema non è quello di dimagrire, ma quello di non ingrassare. Quasi a far da contrappunto a tutti noi in sovrappeso, vedo sul pianoro adiacente l’albergo un uomo secco con la barba irsuta uscire da un tunnel di cartone che gli fa da tetto. Meticoloso, raccoglie le sue cose (un materassino e diversi sacchetti di plastica) e le depone in un carrello della spesa. Poi si guarda intorno, si stira gli occhi e la persona. Sorride. Sembra contento di esserci, in questo nuovo giorno. Si avvia, fischiettando, verso il ventre della metropoli, alla ricerca della… colazione. Così gira il mondo anche qui, dove il grande compagno Pepe Mujica è presidente. Non basta praticare l’austerità dei costumi, ostentare la frugalità, ma servono riforme incisive per modificare gli assetti di un oscuro potere finanziario internazionale che qui ha trovato un clima più che favorevole. Montevideo è, sempre, un paradiso delle banche; è “primo mondo” come ricorda un poster gigante della HBC all’imbarcadero del buquebus: “Bienvenidos, nel primer mundo”. (Montevideo, 2012)........................... Da “I GIARDINI DELLA NOBILE BRIGATA” Scheda del libro: Saggistica, formato 15x23 Pagine 196, Codice ISBN: 9788891076205, giugno 2014................. Il libro è in vendita al prezzo di Euro 14, 50 presso www. ilmiolibro. it e le “Librerie Feltrinelli”e in diverse librerie on line. Anche in formato e-book presso Amazon Kindle e altre.

domenica 22 giugno 2014

YOU ARE NOT HUMAN !

Augustine Spataro ........................Another war in the Middle East is setting. Many outbreaks flare up in other parts of the world. We are in the midst of the "endless war" that a financial oligarchy and militarist unleashed against humanity. I ask all supporters of wars, to their cowardly and dumb, but who gives you the right to kill, to maim men, women, children? Destroying towns, villages, conscience, community? To destroy the peace, freedom, culture, democracy, coexistence among men, the harmony of nature? Do you know only death and produce poisons, refugees and desperate for your miserable profits. Who the fuck are you? From what depths are you from? You're just a cruel, greedy minority who terrorizes the world. You are not human! June 23, 2014 (translation Google) (original) “NON SIETE UMANI!” di Agostino Spataro Un’altra guerra si sta apparecchiando in Medio Oriente. Molti focolai divampano in altre parti del mondo. Siamo nel vivo della “guerra infinita” che un’oligarchia finanziaria e militarista ha scatenato contro l’umanità. Domando a tutti i fautori di guerre, ai loro complici codardi e muti: ma chi vi dà il diritto di uccidere, di mutilare uomini, donne, bambini? Di distruggere città, villaggi, coscienze, comunità? Di distruggere la pace, la libertà, la cultura, la democrazia, la convivenza fra gli uomini, l’armonia della Natura? Sapete produrre solo morte e veleni, profughi e disperati, per i vostri miserabili profitti. Ma chi cazzo siete? Da quali abissi provenite? Siete solo una truce, ingorda minoranza che terrorizza il mondo. Non siete umani! 23 giugno 2014

sabato 21 giugno 2014

NON SIETE UMANI!

Un'altra guerra si sta apparecchiando in Medio Oriente. Molti focolai divampano in altre parti del mondo. Siamo nel vivo della "guerra infinita" che un'oligarchia finanziaria e militarista ha scatenato contro l'umanità. Domando a tutti i fautori di guerre, ai loro complici codardi e muti: ma chi vi dà il diritto di uccidere, di mutilare uomini, donne, bambini? Di distruggere città, villaggi, coscienze, comunità? Di distruggere la pace, la libertà, la cultura, la democrazia, la convivenza fra gli uomini, l'armonia della Natura? Sapete produrre solo morte e veleni, profughi e disperati, per i vostri miserabili profitti. Ma chi cazzo siete? Da quali abissi provenite? Siete solo una truce, ingorda minoranza che terrorizza il mondo. Non siete umani! (a.s.) Link collegato: /www.facebook.com/agostino.spataro/posts/546472645475097?notif_t=like

venerdì 20 giugno 2014

IL PIANETA UNICO

A cura di Salvo Vaccaro ......... IL PIANETA UNICO /Processi di globalizzazione........ Saggi di: Bruno Amoroso, Noam Chomsky, Riccardo Petrella, Rodrigo A. Rivas, Umberto Santino, Agostino Spataro ........ 200 pp. € 14,00 EAN 9788885060340 ......... l'opera......... La globalizzazione è già una realtà cui inchinarsi? Se l'utopia del pensiero unico estende a tutto il mondo il modo di pensare occidentale, la prassi del pianeta unico è l'orizzonte entro il quale si muovono potenti fattori che attivano processi di globalizzazione funzionali al dominio dei pochi sull'umanità intera. Ma a che punto siamo? Gli autori di questo volume, tutti studiosi di politica e/o economia internazionale, e quasi tutti esperti con incarichi relativi alla cooperazione allo sviluppo del Terzo Mondo, convergono sull'idea che la globalizzazione è un processo conflittuale ancora in corso, per nulla compiuto e soprattutto assolutamente non irreversibile. ......... Edizioni Eleuthera, Milano. 1999

"I GIARDINI DELLA NOBILE BRIGATA", il mio "strano" libro.

"Dedicato ai grandi visionari del passato e del presente, perché da loro verrà il futuro del mondo." ----- Presentazione “Quello che qui presento è un nuovo "format" contenente 21 giardini, un piccolo Eden dove convivono il bene e il male ossia gli aspetti più controversi, le inquietudini e le speranze della vita reale. Una sorta di labirinto nel quale si possono incontrare fatti e personaggi noti e meno noti, luoghi della memoria e del dubbio, curiosità, tendenze, episodi tratti dalle cronache, sogni, bisogni e aspirazioni dei memo abbienti, arroganze e meschinità dei potenti.” (a.s.) SCHEDA DEL LIBRO: Pagine 196, formato 15 x 23, parole n. 52.798 ISBN: 9788891076779, prezzo di copertina Euro 14,50. E’ in vendita nelle Librerie Feltrinelli o su “ilmiolibro.it” e in altre librerie online. In formato e-book su Amazon – Kindle a euro 2,20.----- ELENCO DEI 21 GIARDINI (selezione di titoli dei “pensieri”) ----- Il giardino delle fontane zampillanti (pag. 1) Messico e…Lila; Il padrone dell’orizzonte; Bella di notte; Alla Quisquina, nelle terre del socialismo spontaneo; La casbah: memoria e intelligenza della città araba; Vasary Tamas, il mistico della musica ungherese; Una notte damascena; Alessandria; Palermo di Buenos Aires; il tumulo di Vergina; Nel magico paese di Magan; Il potere idrico: la meraviglia di Iguazù.----- Il giardino d’Oriente (pag. 9) La luce della sapienza; l’Oriente visto dall’Occidente; Mondo arabo: suolo e sottosuolo; Petrolio e dittatura; Quella volta Federico a Gerusalemme; I figli dei Templari?; Il potere dello zero; Quando un ateo favorisce la costruzione di una moschea; Mareb e i suoi due giardini; Gerusalemme: fra santità e conflitto; La favolosa saggezza del sultano dell’Oman; Il paradiso degli “assassini”; Kamikaze e shahid .----- Il giardino della sapienza a… buon mercato (pag. 19) Resurrezione: una promessa o una minaccia?; Schiavi; Comunismo; Il possesso; Popolo e forze dell’ordine; Nascerà una nuova razza?; Immortalità?; La sede dell’anima; Viaggiare, un diritto umano; Della tolleranza; Per ricominciare…; Urge una nuova idea di salvezza; Negli spazi anonimi della civiltà; Libertà dell’acqua.----- Il giardino delle visioni notturne (pag. 27) Le notti di Borges; I Lestrigoni sono fra noi; La profezia; Suolo e sottosuolo; Il segreto del potere; La torre di Auckland; La tenebra; Chi fu veramente Giuda Iscariota?; La quarta Roma; La voce della Terra; L’altra metà del tempo; La bella morte; Vaghiamo bendati; il Nobel ai “cartoneros” di Buenos Aires.----- Il giardino d’Occidente (pag. 33) Dove va l’Occidente?; Importare il “terzo mondo” nel “primo”; La dittatura degli investimenti; Neo-liberismo; Vecchia Europa un corno!; L’economia del terrore; l’Occidente visto dall’Oriente; Un Papa argentino per “recuperare” l’anomalia sudamericana?; Meno Stato, meno diritti; Usa, le guerre non vinte; EuroRussia: unire Europa e Russia. --- Il giardino dei frutti amari (pag. 41) La chiave dell’acqua; Coerenza; Potenza del sottosuolo; L’equità della pistola; Inclusione o esclusione: questo è il problema! Una questione fonetica; L’industria del reato; Azienda - Italia; Domandare o spiare?; Guerra e dopoguerra; In Cina, quando ancora il sole illuminava il giorno; Il pozzo di Sofia.----- Il giardino delle nequizie (pag. 49) Sterilizzare i piccioni e gli…indiani; Il capolavoro dei ricchi; Il sogno dei tiranni; La circoncisione femminile; L’illusione del governo apolitico; Repubbliche ereditarie; Il Papa polacco; La bestia divoratrice; Heil Boss; Grecia, l’alternanza fra due… famiglie; Lo strano crollo dell’Unione sovietica; La corruzione come sistema di scambio; Il potere delle sette; Ricchi e cretini; La scorta; Fabbricanti di prove; Odio e antipolitica; L’agonia di Agrigento.--- Il giardino delle armonie terrestri (pag. 61) Erice cilena; Ellade! Ellade!; Malta ovvero la Sicilia senza la mafia; La Bibliotheque Mazarin; Prevedibile; Ancora buone notizie dall’America del Sud; Rio Paranà; La Croce del Sud; Elogio del gelso rosso di Siculiana; La pecora nera; “Monte vide eu”; La residenza sulla Terra; Sulla tomba di Neruda; Mercedes Sosa; La dolce canzone dell’acqua; Ombra infedele.----- Il giardino delle foglie appassite (pag. 69) La danza de la Muerte; Dalla cucina alla latrina; Fatiscente eternità; Gorbaciov o del corpo del reato; Il mio paese-voliera; Agrigento: da metropoli a necropoli; Il dono dell’ambiguità; Il cimitero dei miti; Legofagi o mangiatori di leggi; La Sicilia dei “Vicerè”; Amico degli amici; L’eterna incompiuta: il tempio di Zeus Olimpico: La modestia di Madrid. ----- Il giardino delle perline di vetro (pag. 75) Amore per i cani e crudeltà verso gli umani; la frontiera dell’intelligenza; Taiz, la porta dell’amore; Indebita superiorità; Matrimonio e funerale; I siciliani, secondo Pirandello; Immigrazione: società laica o mosaico di comunità?; Vita beata dei sicelioti: Al funerale di Amalia; La discesa verso il Nord; L’umanità del Partito; Chi integra chi: un caso d’integrazione in controtendenza; Grecia e Magna Grecia hanno già dato…----- Il giardino delle apparenze (pag. 83) I morti volanti; La pseudo- democrazia dell’alternanza; Miseria nascosta; Il pozzo Dominici; Chant- Clair; Gli “amici della Noce”; L’invenzione di Dio; Il dramma dell’errore non trovato; La sacralità delle mammelle; Maccalube: la morte del mito; Un dramma in cielo; Le anime degli “assenti”.----- Il giardino delle eroiche virtù (pag. 89) L’urlo dei tamburi a Buenos Aires; Il terzo palco; La morte del Che; Ironia sotto la forca; Moro e Berlinguer; Fabbricanti di martiri; Para Alexandros; “30.000 dias son como 100 anos”. ----- Il giardino dei supplizi (pag. 93) Il supplizio dell’omertà; La vendetta dei preti; Terra morta; Possesso maniacale; Uccelli suicidi; Lo “sbadiglio” di Munch sul treno per Bergen; Il pedofilo in nero; L’invenzione del terrorismo; La matanza dei mapuches; Le guerre dei codardi; Domenicani che giocano a carte; Concerto per l’inquisitore; Col senno del…prima.----- Il giardino dei fiori di cactus (pag. 101) Idiozia rivoluzionaria; Volontà e intelligenza; Bienvenidos, nel primer mundo; Carrierismo; Oligarchie illuminate; La profezia di Sciascia; Comunismo e consumismo; Pericolo turco; Si spengono le luci ad una ad una; La rivoluzione non è di genere; Sicilia, perché non vogliamo essere una nazione; Cina, espandersi o perire!; Antisemitismo o antiebraismo?; La cerimonia segreta della solitudine; Lotta fra classi sociali o fra classi…d’età?; Il separatismo egoista; Sicilia, un regime a sovranità limitata; La Tav e la Sicilia; Materialismo capitalista; Perché ci chiamiamo siciliani?; Il dramma degli affetti. ----- Il giardino degli oblii (pag. 115) Morte sotto la luna; Delirio urbano; Il cimitero dei pensieri perduti; A nord dell’indifferenza; Garibaldi marciò su Roma o verso i Balcani? Mareb e i suoi due giardini; Ci hanno rubato il canto e le canzoni…“Egli non fu”; Quella targa sulla parete della casa di fronte…; Il Genio di Palermo; Leonardo Sciascia deputato radicale; Il ritorno dell’assente; L’origine incestuosa dell’umanità; Il potere materno; “El Teniente”: la verità non è per sempre.----- Il giardino delle pietre cadute (pag. 123) Che tristezza la vita senza Marx; Ecatombe delle lingue; Bronzo sprecato; Tedeschi; La città fantasma; Sicilia militarizzata; Partito o movimento?; Se la destra governa mediante la sinistra; Muri per impedire l’entrata o l’uscita? La spina e la presa; Le madri del Sud; L’opposizione stanca; La pazzia (in) esistente; Il sole malato; Mezzogiorno, fuori del mondo; Pavarotti; La lotta di una sola classe; Società orizzontale; Il crollo del Muro.----- Il giardino della seducente follia (pag. 135) Allo zoo degli umani; Poesia e follia; Il piacere del plagio; Rendez-vous fra un milione di anni; Insaccare il vento; La follia, caglio per la mente; Il suicidio del poeta; Il re della sintesi fonetica; Ladri di mani; La seducente bellezza dell’ira di Dio; Dedalo a S.Angelo Muxaro.----- Il giardino delle dolci amenità (pag. 143) Paulo Coelho e gli asini di Empedocle; Un futuro dietro di se; Una donna per marito; Il barbiere di Ganzirri; Fado; I monumenti di Uppsala; Il cielo all’ingiù; L’uccello di Andreotti; Il buon servo; Culto astrale; Dio mal sopporta i suoi emuli; Errore cromatico; Un mondo popolato di galline; La vela nera; Bellezza o ricchezza? Il paraninfo; Il cugino americano; Fuori la mafia dal …vocabolario; Un mondo senza uccelli?; L’albero della cuccagna (la “ntinna”); Impudicizia senile; Prova di morte; Una regione a statuto speciale a… Gerusalemme; Compleanno.----- Il giardino delle vacue beltà (pag. 157) Jet-set internazionale; La dieta ingrassante; I norvegesi nella UE; Il cinismo dei potenti; Cultura eurocentrica; Coiffeur pour femmes; Il Golem del potere; La signorina Lisbona; Amarissima; Scirocco; Blaha Luisa; Il lato oscuro della Sicilia; Magnificenza e dittatura; Patria: di tutti o di chi?; Monumento alle vittime del ‘56.----- Il giardino dei bonsai (pag. 165) L’increato; Rompicapo siculo; L’arte nelle colonie; Nelle alte regioni del vizio; Saddam alla guerra contro i “curti”; L’eredità di don Tanu Basile; Il delegato egiziano; Il caro piscio; Un’acca; Il piacere; La memoria degli odori; Il gatto con l’occhio di vetro; La fotografia; Berlusconi: l’anti-Lega; Il patriarca; Brevilinei al potere; Dietro il trono; Sciocchi; Argentina; Visit - Ancona; Un piede dentro il Pentagono.----- Il giardino dei facili inganni (pag. 177) L’ingravidamento fluviale di Nicole Kidman; Abbattere il tiranno e la tirannia; “Il re degli uomini”; La patria; Cardones patriottici; Complottisti; Comunismo con l’uniforme; Acqua giogia; Sesquipedale; Dalla parte dei carnefici; C’è chi sale e c’è chi scende, a Canicattì; Le ceneri del padre; Il peso del deputato; Cina, lo strozzino intelligente; Il genitivo siculo; USA: un nome improprio; Terzo sesso?; Il dolce…dopo.

sabato 7 giugno 2014

Quando si dice " PRENDERE IL TORO PER LE CORNA " Provate a prendere questo... Osservate che corna!