USA 2001-2021 UN FALLIMENTO NEL MEDITERRANEO E NEL MEDIO ORIENTE
di Agostino Spataro
Ora che anche il compagno Massimo D’Alema, finalmente, ha ricominciato a parlare chiaro (intervista al “Il Domani” del 11/9/21) si può, forse, aprire una riflessione nella sinistra italiana su tutto un periodo, lungo e sanguinoso, che ha visto il Mediterraneo e il Medio Oriente messi a ferro e a fuoco, da parte degli Usa, della Nato e di talune organizzazioni terroristiche. Con esiti militari e politici a dir poco disastrosi. In questo passaggio dell’intervista di D’Alema c'é la sintesi del fallimento di un ventennio giocato sull’orlo dell’avventurismo e della sleale collaborazione.
“La risposta occidentale all’attacco terroristico
delle Twin Towers aveva un contenuto militare, che ha ottenuto qualche
risultato.Ma aveva soprattutto un forte disegno politico-culturale: l’idea che
attraverso l’espansione della democrazia nel mondo islamico si sarebbero
costruiti anticorpi in grado di debellare il fondamentalismo antioccidentale e
il terrorismo. Questo progetto è fallito”. Ma soprattutto “non solo con le
armi, è fallita l’idea che la democrazia si possa esportare” e “sono fallite
anche le primavere arabe, che era l’espansione della democrazia sull’onda di un
movimento popolare. L’omologazione culturale non funziona”.
Tutto ciò non è avvenuto a caso, ma è iniziato 20 anni fa, con la vittoria, contestatissima, di Bush junior (con vicepresidente Cheney) insediatosi nel 2001. Queste date e questi nomi mi fanno tornare alla mente un “discorso” premonitore che ascoltai a La Valletta, nel 1988, dall’amico Alex Sceberras Trigona, già ministro degli esteri maltese con Dom Mintoff, secondo il quale negli Usa erano stati elaborati dei piani per nuovi interventi nel Mediterraneo e nel Medio Oriente da attuare con l’insediamento del nuovo Presidente..
Negli Usa era ancora in auge Bill Clinton che si apprestava a celebrare i 50 anni della creazione della Nato (1999) e nessuno prevedeva una vittoria di Bush jr alle presidenziali del 2000. Tranne, forse, i grandi strateghi Usa che avevano i mezzi per ottenerla comunque, come poi l’ottennero.
Il cambio era necessario per attuare i “piani” di cui mi parlò Trigona (vedi pagina del libro*) mirati a un controllo più diretto degli Usa nel Mediterraneo e nel Medio Oriente ora unificati sotto il nome di “regione Mena” ossia una nuova entità geo-strategica che ridimensionava, mortificava il tradizionale ruolo dell’Europa nell’area con il suo bagaglio di accordi multilaterali (Barcellona, ecc.) e bilaterali. *Ma ecco le pagine del mio libro “Nella Libia di Gheddafi”
Agostino Spataro con Alex e consorte ad Agrigento, 2013
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