DENUNCIA GIUDIZIARIA PER OCCUPAZIONE LICEO CLASSICO DI AGRIGENTO (1968)
pubblicata da Agostino Spataro il giorno Sabato 24 novembre 2012 alle ore 16.21 ·
  
 Stamani ho visto la bella e combattiva manifestazione studentesca  dei 
licei e delle altre scuole agrigentine e mi sono ricordato  
dell'occupazione del liceo classico del dicembre 1968 (perchè anche ad  Agrigento abbiamo fatto il nostro '68),
 per la quale siamo stati  indagati dalla polizia e denunciati 
all'autorità giudiziaria come si  evince dall'allegato Ordine di 
comparizione, firmato dal procuratore  della Repubblica, dott.Luigi Croce (attuale commissario del comune di  Messina) per reati piuttosto gravi: Giusepe
 DI NOLFO (per vilipendio),  Agostino SPATARO, Calogero RAMPELLO, 
Giovanni SACCO, Giuseppe  TAGLIALAVORO e Aldo MINIO per "avere, con 
circa trecento studenti del  Liceo classico "Empedocle" di Agrigento, 
invaso arbitrariamente  l'edificio...al fine di occuparlo. Con 
l'aggravante di cui all'art. 122  di essere stati gli organizzatori..."
Effettivamente, occupammo il liceo (era la prima volta che succedeva ad Agrigento) e lo tenemmo fino alla concessione dell'assemblea d'istituto. Il procedimento giudiziario andò avanti (ci venne negato il rinnovo del passaporto), ma alla fine fummo prosciolti da ogni addebito.
Da allora ad oggi ne abbiamo fatto di strada. Forse troppa per Lor Signori che vorrebbero assestare un duro colpo alla scuola pubblica e quindi al diritto all'istruzione, alla formazione dei figli dei lavoratori. Poichè, questo è il vero obiettivo che si nasconde dietro i tagli e la legge di (in)stabilità.
Effettivamente, occupammo il liceo (era la prima volta che succedeva ad Agrigento) e lo tenemmo fino alla concessione dell'assemblea d'istituto. Il procedimento giudiziario andò avanti (ci venne negato il rinnovo del passaporto), ma alla fine fummo prosciolti da ogni addebito.
Da allora ad oggi ne abbiamo fatto di strada. Forse troppa per Lor Signori che vorrebbero assestare un duro colpo alla scuola pubblica e quindi al diritto all'istruzione, alla formazione dei figli dei lavoratori. Poichè, questo è il vero obiettivo che si nasconde dietro i tagli e la legge di (in)stabilità.

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