http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/nella-libia-gheddafi/9788891077394
NO AD UNA SECONDA GUERRA IN LIBIA!
di Angelo del Boca e Alex Zanotelli
Per aderire all'appello vai in fondo alla pagina
Leggi le adesioni
L'abbattimento
del regime di Gheddafi ha riportato la Libia al clima politico ed
economico di due secoli fa, prima della colonizzazione italiana e ancora
prima della presenza ottomana. In altre parole, si è tornati ad una
tribalizzazione del territorio. Scomparsi i confini amministrativi, ogni
tribù difende le proprie frontiere e sfrutta le risorse petrolifere.
Non
c'è alcun dubbio che Muammar Gheddafi è stato un crudele dittatore, ma
nei suoi 42 anni di regno ha mantenuta intatta la nazione libica, l'ha
dotata di un forte esercito e di un'eccellente amministrazione al punto
che il reddito pro-capite del libico era il più alto dell'Africa e si
avvicinava a quello dei paesi europei. Ma soprattutto ha dato ai libici
una fierezza che non avevano mai conosciuto.
A tre anni dal suo assassinio (avrebbe meritato un processo), la Libia è
nel caos più completo e già si parla con insistenza di risolvere la
questione inviando truppe dall'estero per organizzarvi una seconda,
micidiale e sciagurata guerra. Nel corso della prima infausta guerra,
voluta soprattutto dalla Francia di Sarkozy, il paese ha subìto danni
immensi, 25 mila morti e distruzioni valutate dal Fondo Monetario
Internazionale in 35 miliardi di dollari.
Poichè
le voci di un intervento militare italiano si fanno più frequenti, noi
chiediamo alle autorità del nostro Paese di non commettere il gravissimo
errore compiuto nel 2011 quando offrimmo sette delle nostre basi aeree e
più tardi una flotta di cacciabombardieri per aggredire un paese
sovrano, violando, per cominciare, gli articoli 11, 52, 78 e 87 della
nostra Costituzione.
In un solo caso l'Italia può
intervenire, nell'ambito di una missione di pace e dietro la precisa
richiesta dei due governi di Tripoli e di Tobruk che oggi si affrontano
in una sterile guerra civile. Ma anche in questo caso l'azione
dell'Italia deve essere coordinata con altri paesi europei e l'Unione
Africana(UA).
Animati soprattutto dal desiderio di riportare la pace in un paese la cui popolazione ha già sofferto abbastanza.
Ci
appelliamo al nostro ministro degli esteri Gentiloni, chè non si faccia
catturare dai venti di guerra che stanno soffiando insistenti. Ma
sopratutto chiediamo a tutto il movimento per la pace perchè faccia
pressione sul governo Renzi perchè l'Italia , come ex-potenza coloniale,
porti i vari rivali libici attorno a un tavolo. Questo per il bene
della Libia, ma anche per il bene nostro e dell'Europa.
Angelo Del Boca
Alex Zanotelli
Torino,8 febbraio 2015
Mercoledì 11 Febbraio,2015 Ore: 12:12 |
Nessun commento:
Posta un commento