Martedì 10 ottobre 2017, il Comune di Mazarino (Cl) conferirà la cittadinanza onoraria al principe Alberto II di Monaco, collaterale del cardinale Giulio Mazarino.
Non potendo presenziare, poiché siamo in attesa dell'arrivo della nostra "principessa" Lucia, desidero augurare una buona riuscita della manifestazione con questo mio articolo di "La Repubblica" con il quale ho iniziato una ricerca (giunta nella fase conclusiva) per rispondere alla domanda contenuta nel titolo del post. Ovviamente, sono partito da un dato certo ossia dalla nascita, a Palermo, di Pietro Mazarino, papà dell'illustre cardinale Giulio Raimondo che considero uno dei più grandi statisti europei del '600. Le vicende precedenti relative a questa famiglia sono state bene illustrate dal mio amico Giuseppe Ferreri che saluto. Agostino Spataro.
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La regina reggente Anna d'Austria e il cardinale Giulio Mazarino |
INDAGINE SUL CARDINALE
Nelle vene di Luigi XIV scorreva sangue siciliano? L'
interrogativo è tornata d' attualità dopo la pubblicazione del libro
"Il mistero Mazzarino" (edizioni NovaGraph, 360 pagine, 25 euro)
scritto dal docente Giuseppe Ferreri, di cui questo giornale si è già
occupato. Abbiamo svolto successivamente una piccola indagine su questo
enigma storico siculo-francese e abbiamo trovato alcuni indizi che
confermerebbero l' ipotesi che il re Sole potrebbe essere stato il
frutto della relazione fra la regina Anna d' Austria, moglie del re
Luigi XIII, e il cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, geniale primo
ministro di Francia (dal 1643 al 1661), figlio della nobildonna romana
Ortensia Bufalini e del palermitano Pietro, discendente da una nobile
casata originaria di Mazzarino (Caltanissetta). Sulla sicilianità di
Pietro non ci sono più dubbi: egli, infatti, nacque a Palermo (nel
1576?) e qui visse nel palazzo di famiglia, i cui resti fatiscenti si
possono ancora vedere, fra cumuli d' immondizia in piazza Garraffello,
alla Vucciria, fino a quando non si trasferì a Roma per lavoro. Anche
su quella del Cardinale, suo figlio, vi sono riscontri chiari nella
memorialistica storicae perfino nelle famigerate "mazarinades" che i
suoi avversari fecero circolare in Francia durante le guerre della
Fronda secondo cui Mazzarino era «il facchino siciliano»; mentre per il
principe Condé, suo potentissimo nemico, era «il furfante di Sicilia».
Lo stesso Louis Saint-Simon, figlio di Claude il "favorito" che Luigi
XIII licenziò con la grave accusa «di andare a donne», mise in dubbio
la nobiltà dei natali del cardinale, ma non la sua origine siciliana:
«i Mazarino erano della Sicilia, del Val di Mazara...». Ma torniamo
alla domanda iniziale alla quale nessuno può rispondere con certezza.
Anche la ristretta cerchia di coloro che potevano conoscere le
circostanze del probabile concepimento extraconiugale di Luigi XIV non
avrebbero potuto ammetterlo né tantomeno dichiararlo in pubblico. In
mancanza di prove certe, si può solo procedere per deduzione, partendo
dai diversi pareri e dalle memorie che, in generale, propendono per
una risposta affermativa. Oltre la complicità politica, fra il
cardinale e la regina ci fu una bellissima storia d' amore, ricca di
sentimenti e di ardenti passioni, recentemente illustrata anche da un
avvincente film della tv francese. Ne fanno anche fede le undici
lettere cifrate, decriptate e pubblicate da Ravenel. In una (datata 11
maggio 1651), il cardinale, rispondendo alla regina che lo aveva
rassicurato sulla buona salute del piccolo re, scrive «Tutto quel che
mi dite del Confidente (Luigi XIV ndr) mi entusiasma e credo fermamente
che sarà la nostra consolazione». Lo storico nota che «ne parla come
si parla di un figlio dal quale molto si aspettano i genitori».) Per il
bene del re e della Francia, Mazzarino gli negherà la mano di sua
nipote Maria Mancini, anche quando - come scrive Bussy-Rabutin - «Luigi
XIV, si gettò ai suoi piedi e lo pregò in lacrime chiamandolo
"papà"». Una storia complessa, intrecciata di segreti e dolci intimità,
che rileviamo solo per necessità d' indagine giacché la vita privata
dei suoi protagonisti ha molto influenzato quella pubblica. Oltre i
sentimenti, infatti, entrano in ballo la politica e la ragion di stato,
poiché la mancanza di un successore di Luigi XIII poteva compromettere
il futuro della dinastia regnante e gli assetti di potere in Europa.
E, dopo due decadi d' infruttuoso matrimonio, il Delfino non c' era
ancora e si disperava che potesse arrivare per la legittima via
coniugale. Ufficialmente, il concepimento del re Sole avvenne in una
notte buia e tempestosa del dicembre 1637, quando la regina lasciò
improvvisamente la sua residenza e si recò al Louvre decisa a
incontrare, a letto, il legittimo consorte. Al bambino, che vide la
luce il 5 settembre 1638 (dopo 23 anni di separazione di fatto), furono
imposti i nomi di Luigi XIV e Diodato. Quel riavvicinamento improvviso
parve "strano" all' entourage della Corte. Forse, Anna cercò quell'
incontro per legittimare un inconfessabile rapporto. Guitaut, il
capitano delle guardie,- annota il Roca- «ne trasse la conclusione, un
po' azzardata, che Luigi XIV e il fratello Filippo d' Anjou fossero,
forse, figli di Mazzarino che era a Parigi e conosceva da tempo Anna d'
Austria». La relazione fra la regina e il cardinale ebbe inizio nel
1634 anno del suo trionfale arrivo a Parigi quale nunzio apostolico
straordinario. In realtà, era stato Richelieu a farlo venire in Francia
per farne il suo principale collaboratore in politica estera. «A
Parigi, Mazzarino stupisce la corte per il suo fasto - scrive Auguste
Bailly - Egli era bello come sua madre». Madame de Motteville, che non
l' amava affatto, ammette «ch' era impossibile non lasciarsi incantare
dalla sua dolcezza»; addirittura, Bussy-Rabutin riconosce che «era l'
uomo più ben fatto del mondo». Perciò, Anna d' Austria «delusa da suo
marito, non avendo conosciuto l' amore, non poteva restare insensibile
allo charme di questo seducente italiano che frequentava assiduamente
la corte...». Sulla "delusione" della regina pesano diversi fattori
fra cui le tendenze omosessuali, più o meno palesi, di Luigi XIII° suo
consorte. Su questo scabroso aspetto della vita intima del re esiste
una vasta letteratura che va dalle relazioni di alcuni ambasciatori
alle memorie di diversi "favoriti". «La corrispondenza del Nunzio è
deliziosa - nota Robiquet - Ci fa sapere che Luynes (Charles, maestro
falconiere e primo amante del giovane re, ndr) cerca d' indurre il re
ad amare la regina e fa di tutto per persuaderlo a dormire con
lei. Dormire!!!». Nell' aprile del 1618 (tre anni dopo il matrimonio),
padre Arnaux tornò alla carica... ma agli inviti del suo confessore il
re oppose una disperata resistenza. Il nunzio scrisse a Roma,
sconsolato, che «il sovrano ha troppo pudore e non sente desiderio per
nessuna donna, chiunque essa sia». Richelieu, che conosceva nei minimi
dettagli i freddi rapporti della regale coppia, dopo aver tentato
(invano) di conquistare il cuore di Anna d' Austria, fece di tutto per
favorire la relazione col giovane nunzio romano che - ricorda Tallement
- presentò alla Regina con le seguenti parole: «Signora, l' amerete
molto; assomiglia a Buckingam». Si riferiva, maliziosamente, al primo
ministro inglese col quale Anna aveva avuto, anni prima, un'
avventurosa relazione sulla quale si diffonde anche A. Dumas nel suo "I
tre moschettieri". Ben presto il galante diplomatico italiano farà
colpo nel cuore della regina la quale dopo la morte del marito lo
sposerà - assicura la principessa d' Orleans - con una cerimonia
segreta, ma in regola con i sacramenti, poiché Mazzarino, pur essendo
cardinale, non aveva preso i voti sacerdotali. Questi ed altri
argomenti rafforzano l' ipotesi della paternità del cardinale anche -
se come detto - non possono affermarla con certezza. A questo punto non
resta che una strada per accertare la verità biologica, che noi in
questa sede proponiamo: la prova del Dna.
AGOSTINO SPATARO
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/24/indagine-sul-cardinale.html
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