Secondo i comportamenti della nostra vita.
Vi sono uomini cinici e potenti, opportunisti e sleali, servi o prepotenti che sono morti prima di morire. Vi sono uomini liberi, inquieti ma coerenti con le Idee professate che restano vivi anche dopo morti. Uno di questi è Pierre Carniti deceduto, nei giorni scorsi, all'età di 81 anni.
Di Carniti e di altri come lui, ce ne ricorderemo. Egli fu un grande sindacalista cattolico, segretario generale della CISL, un pensatore fine e un combattente strenuo per la Causa dei lavoratori italiani. Insieme a Luciano Lama (CGIL) e a Giorgio Benvenuto (UIL) diedero vita, nelle fabbriche e nella società, al più grandioso e vittorioso movimento unitario di emancipazione della classe operaia italiana. Con la dura lotta (non con i "tavoli") conquistarono, per la prima volta, dignità e diritti quasi impensabili in favore dei lavoratori e del popolo italiani.
Oggi tali diritti sono stati annullati, in tutto o in parte. I padroni hanno di nuovo le mani libere!
Unita, la "trilpice" sindacale lottò anche per la Pace e per il disarmo, per la libertà e la sovranità dei popoli oppressi e, in primo luogo, per la giusta Causa del popolo martire di Palestina.
Carniti non fu mai iscritto al Pci, ma per noi, per gli operai era un compagno...Un vero compagno che merita il nostro rispetto, il nostro ricordo riconoscente. (a.s.)
Mi piace ricordarlo con questa foto (un pò sbiadita, del mio archivio personale), scattata durante la conferenza-stampa al Grand Hotel di Roma in occasione della storica visita in Italia (ottobre 1982) di Yasser Arafat, presidente dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
Da sin: Agostino Spataro, Giorgio Benvenuto, PIERRE CARNITI, Luciano Lama, Emo Egoli, Dario Valori, Yasser Arafat . |
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