di Agostino Spataro
Spiace
rilevare che alcuni settori della cd. "comunità scientifica", che
tanto affiatata ( e produttiva) non sembra giacché sull'emergenza Covid 19 non é riuscita a mettersi d'accordo
sull'analisi e sul da farsi, così come taluni organi stampa, abbiano ignorato
e/o messo in dubbio la serietà, l'affidabilità dell'annuncio del presidente della Federazione
russa dell'avvenuta registrazione del primo vaccino denominato “Sputnik V”.
Ora, una cosa è la necessaria prudenza - con cui pare si stia procedendo-
ben altra cosa sono lo svilimento fazioso, pregiudiziale, l’ostracismo. Quasi
fossero rimasti dispiaciuti di tale annuncio.
Forse perché si teme che
tale "primazia" potrebbe nuocere agli enormi interessi delle grandi
case farmaceutiche dominatrici del mercato del farmaco.
E’ bene ricordare che siamo davanti a una pericolosa pandemia che - a circa 8 mesi dal suo manifestarsi, in Italia e in Europa - non si riesce a fermare, a contenere, anche per irresponsabilità di diversi governi, incapaci e reazionari, che l'hanno negata o sottovalutata. Un’emergenza drammatica che se dovesse arrivare- come si teme- una seconda ondata in autunno, rischia di aggravarsi e di sfuggire a ogni controllo.
L'umanità intera é di
fronte a un problema di vita o di morte. Solo il
vaccino può scongiurare tale, terribile dilemma. E “questi” invece di cooperare
per capire e agire meglio, si esercitano a seminare dubbi.
Ma si può essere così faziosi?
La gente aspetta, con
ansia, il vaccino per salvarsi e sarà grata a chi glielo offrirà. E non
guarderà, certo, al colore politico o all’appartenenza etnica dell’offerente. Purtroppo,
siamo costretti ad assistere allo "spettacolo" di certi scienziati e
commentatori, che continuano a chiacchierare nei
salotti televisivi, i quali mettono in dubbio il lavoro e la competenza altrui.
In questo caso degli scienziati russi, che vantano, per altro, una
buona ed antica esperienza in fatto di virus, i quali, pur con tutte le
difficoltà, hanno ottenuto questo importante risultato. Come detto dallo stesso presidente Putin ci saranno altre verifiche e -
se tutto dovesse andare per il giusto verso- il vaccino sarà distribuito a
gennaio del 2021. Ci sono ancora sei mesi per accertare l’efficacia e la sicurezza dello
Sputnik V. Vedremo! E’ ovvio che se non dovesse dare tutte le garanzie nessuno
si precipiterebbe a farselo iniettare.
Infine, una notazione di ordine morale e politico. Nella loro faziosità i “re-censori”
nostrani dimenticano il generoso contributo, in mezzi e personale
specializzato, offerto al popolo italiano (nel mesi più acuti della pandemia)
dalla Russia, da Cuba, dalla Cina e - cosa ancor più rilevante- non mostrano di
apprezzare il fatto che fra i primi volontari della sperimentazione del vaccino
russo c'é la figlia del presidente della Federazione russa. La qualcosa è,
di per se stessa, una garanzia di serietà oltre che di grande sensibilità, di coraggio che nessun
altro capo di stato o magnate della finanza avrebbe/ha consentito. In queste drammatiche
circostanze non si può pensare ai soldi, ai voti, ma solo e soltanto alla
salvezza dei cittadini.
La pandemia è una brutta
bestia che dobbiamo sconfiggere. Perciò l'unica cosa da fare, la priorità
politica e scientifica é quella di cooperare, con spirito solidaristico, fra
scienziati, Istituti e governi, ecc, di ogni continente per debellare il male e
rimettere in moto le nostre società avvilite, l’economia in caduta libera, il
sistema dei servizi sociali sottoposti a durissima prova.
Agostino Spataro
(12 agosto 2021)
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