martedì 16 aprile 2013

IL RAZZISMO DEGLI INCOSCIENTI

               Questa foto è di Martin, il bambino di 8 anni morto, lunedi 15 aprile, nel vile attentato alla maratona di Boston. Tutti siamo indignati e soprattuto immensamente addolorati per le tre vite stroncate e decine di altre ferite, mutilate. L'informazione globale continua a fornire dettagli dell'attentato e assicura che le autorità Usa cattureranno i responsabili per punirli in modo esemplare...
Speriamo che, non trovandoli, non  dichiarino un'altra guerra... ai paesi produttori di pentole a pressione.



In quest'altra foto si vedono undici bambini afghani (i nomi nessuno li ha pubblicati; tanto, undici più undici in  meno, che importanza hanno: afghani sono!) uccisi da un missile lanciato da un Drone in dotazione all'esercito di occupazione USA.
In questo caso, la stessa informazione globale è parca di notzie e ancor meno di dettagli. Risultato: quasi nessuno, specie in Occidente, sa di questa recente, ennesima strage d'innocenti. Un silenzio irreale, incosciente copre le notizie imbarazzanti.
Tra i pochi che hanno saputo, solo pochissimi si sono mostrati altrettanto addolorati per quei morti allineati sopra un tappeto e legati con lo spago, quasi si temesse che potessero alzarsi e scappare dalla guerra infinita che, come una maledizione biblica, dilania, da circa 30 anni, il loro Paese. Poveri figli!
Nessuno ha chiesto alle autorità Usa di punire i responsabili sicuramente noti... Anche se, si sa, quelle  autorità non avrebbero punito gli alti gradi del loro esercito e le loro ditte costruttrici di Droni e di missili...

E il mondo guarda, sgomento, a queste morti diverse, di serie A e di serie B o C.
Nemmeno di fronte alla morte, che per fortuna non fa eccezioni, può esserci uguaglianza di percezione, di trattamento.
Domanda: perchè questa diversità di sensibilità, di reazione persino di fronte alla morte crudele di bambini innocenti? Siamo o non siamo tutti esseri umani, uguali per diritto naturale e costituzionale?
Si può tergiversare intorno a questi interrogativi, ma nessuno, moralmente, potrà mai giustificare tale diversità. Tranne un razzista dichiarato o anche inconsapevole.
Domanda chiama domanda: perchè il razzismo, comunque camuffato, dilaga in Occidente?
Cosa sta succedendo alla "grande civiltà giudaico-cristiana"?
Io dico la mia:
Il fattore religioso c'entra poco o niente. Io penso che il "male" che oggi domina l'Occidente ossia il "neoliberismo", capitalista e senza regole, sia riuscito a inoculare dentro di noi i semi, spietati, dell'individualismo, del rampantismo, del razzismo, del pensiero unico. 
Mediante il potere dei suoi mezzi di persuasione occulta o palese (compreso questo mezzo che stiamo utilizzando) è riuscito a fiaccare, parcellizzare le società, le comunità e a ridurre gli uomini e le donne da persone a individui solitari, praticamente asociali. 
Si ricorre al razzismo e ai terrorismi per imporre il disegno della "nuova economia del terrore" che dilanierà i popoli in questo nuovo secolo. 
Che fare? Esattamente non lo so. Bisognerebbe discuterne insieme e in tanti.
So solo che non basta recriminare. E' da oltre venti anni che recriminiamo, inutilmente. 
Se si vuole, davvero, bloccare questa pericolosa deriva e riprendere nelle nostre mani il filo della speranza, del futuro dell'umanità dobbiamo riprendere, su basi completamente nuove, il discorso del socialismo, della cooperazione diffusa, dei diritti e dei servizi fondamentali di cittadinanza, ecc.
In primo luogo, bisogna battersi per riformare o abrogare gli attuali accordi sul commercio internazionale di merci e capitali, ricostituire la primazia dello Stato democratico, laico e di diritto, per salvare l'uomo e il Pianeta dall' autodistruzione.
L'altro grande tema da porre sul tappeto è quello dell'uso sociale delle scoperte scientifiche e tecnologiche. La conoscenza è patrimonio comune dell'umanità, non di gruppi ristretti di ricchi speculatori ed evasori degli obblighi sociali! 
Per fare tutto ciò (ed altro) è indispensabile svegliarci dal torpore asintomatico in cui siamo caduti, creare nuovi sindacati e partiti (con idee chiare, alternative) da mettere al servizio del buongoverno e della giusta lotta dei lavoratori, dei giovani, di tutti gli oppressi ossia della stragrande maggioranza della popolazione mondiale, oggi, ridotta al silenzio, all'impotenza da un gruppo di potere tutto sommato ristretto e fortemente minoritario. Non vedo altra via. Pensateci!

                                                 Agostino Spataro
17/4/2013








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