lunedì 6 novembre 2017

100° DELLA RIVOLUZIONE RUSSA: RICORDARE E GUARDARE IN AVANTI..


Lenin parla alla folla. A sin.(in piedi) Leon Trotsky.
     
Il modo migliore per ricordare la Rivoluzione del 1917 sarebbe quello di aprire una riflessione obiettiva per evidenzarne i grandi meriti politici e storici ma anche i limiti e gli errori gravissimi verificatisi durante lo stalinismo e nel periodo grigio del duo Breznev - Suslov (il teorico).
Riflettere per rilanciare, su basi nuove e a livello globale, l'idea di un nuovo socialismo, a misura dell'uomo e della pacifica convivenza sul Pianeta.
Insomma, contestualizzare e guardare in avanti per ri-progettare il futuro delle nuove generazioni, dei lavoratori, di masse sterminate di uomini e di donne che, dopo il "crollo del muro", sono sottoposti a  un virulento attacco delle politiche del neo-liberismo dominante.
La Rivoluzione di ottobre segnò una rottura con la realtà feudale russa e un avanzamento del processo rivoluzionario mondiale. Perciò é giusto ricordare ma senza miti e sensi di colpa. A distanza di100 anni, quantomeno bisognerebbe restituire onore e dignità a tanti compagni, russi e non solo, che fecero l'Impresa. In particolare, a Leon Trotsky, teorico e stratega della Rivoluzione, barbaramente assassinato, a Città del Messico, per ordine di Stalin. Sarebbe questo un "atto dovuto" per i grandi meriti che il Commissario del popolo acquisì nel preparare e dirigere l'insurrezione e, poi, nel difendere la Rivoluzione dai pericolosi attacchi interni e internazionali.
Celebrare ma non omettere i lati negativi dell'esperienza sovietiva che, a un certo punto della sua evoluzione, sacrificò la democrazia e la libertà sull'altare di un potere statalistico, burocratico che la porterà all'implosione. Un capitolo si é chiuso e se ne dovrà aprire un altro: quello di una nuova idea di socialismo democratico (ma non socialdemocratico) che dovrà sapere coniugare libertà e giustizia sociale e bandire ogni forma di dittatura (compresa quella del "proletariato") dalle sue prospettive.
La nostra missione non è quella di annichilire, di dominare gli uomini, ma di liberarli da antiche e nuove dipendenze, di emanciparli esaltandone lo spirito creativo e le giuste aspirazioni al progresso, nella pace e nella solidarietà.
Mi fermo. Aggiungo soltanto che (come si vede da queste vecchie foto) nel 1970, ventenne, andai a Mosca, con una delegazione del Pci, per partecipare alle celebrazioni del 53° anniversario della Rivoluzione e al 100° della nascita di Lenin; dopo più di 40 anni, nel 2013, a Città del Messico ho reso un commosso omaggio alla memoria del compagno Leon Trotsky. Davanti a quella tomba ho avuto la sensazione di essermi liberato di un rimorso che, di tanto in tanto, mi tormentava. Saluti. (a.s.) 


1970, Piazza Rossa, Mosca, per il 100° della nascita di Lenin

1970, Mosca, 53° della Rivoluzione


1970, Nei paraggi della Piazza Rossa

Museo Trotsky (C.d.M.) Trotsky con un gruppo di compagni messicani.  In fondo, a ds, Frida Kahlo e Diego Rivera.


Casa di Trotsky (C.d.M.) tomba di Leon Trotsky e della moglie Natalia Sedova.

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