Certo, si può tener conto dei verdetti
delle società di rating e/o degli andamenti, talvolta
bizzarri, dei mercati borsistici, ma non fino al punto
di farsene scudo per chiedere le dimissioni di un
governo. Poiché, oggi, toccherebbe a Berlusconi, domani
un altro potrebbe subire l’indebita pressione.
Le scelte economiche, politiche, le
elezioni anticipate non si possono decidere sull’onda
delle reazioni emotive provocate dai verdetti di società
di rating straniere o degli umori delle borse valori.
Sarebbe come affidare le sorti del Paese a
potentati stranieri senza volto e senza alcuna
legittimità politica democratica.
Più che un “errore”, questo sarebbe un
comportamento dissennato che cambierebbe il senso e la
sostanza della democrazia.
In Italia, i governi si cambiano con le
lotte politiche e sociali e con il voto degli elettori!
La politica, le scelte si fanno alla luce
del sole, nel Parlamento e nelle altre istituzioni
repubblicane, sulla base del confronto democratico delle
idee fra le forze in campo.
Agostino Spataro
9 ottobre 2011
in "Il Portale del Sud"
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